Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Piano da 900 posti letto: si parte con Pediatria
i reparti di base, le Geriatrie, le Lungodegenze, l’Ortopedia, una Chirurgia generale, una Cardiologia. Invece il nuovo polo concentrerà in sè l’alta specialità (per esempio trapianti, Cardiochirurgia, Neurochirurgia, Chirurgia Plastica e Centro grandi ustionati). L’attuale sede del Sant’Antonio potrà essere riconvertita dal Comune in area residenziale o commerciale.
Sempre nel corpo centrale di via Giustiniani troverà maggiore spazio l’Istituto oncologico veneto, ora sacrificato nei locali dell’ex Busonera, insufficienti al punto da aver richiesto l’attivazione di uno Iov «gemello» a Castelfranco. Nella futura ubicazione potrà salire da 200 a 300 letti, mentre la sede nella quale è adesso, ricca di laboratori, potrà accogliere la didattica universitaria.
Passiamo all’ala che, dall’altra parte di via Giustiniani, concentra Pediatria e Chirurgia pediatrica, Neonatologia, Clinica e Divisione di Ginecologia e Ostetricia, Pneumologia, Neurologia e Neurochirurgia, ambulatori, Ortopedia, Pronto soccorso ginecologico, direzione generale e palazzina dei servizi. Il progetto principale è la costruzione dell’Ospedale della donna e del bambino, che tra Pediatria e Ostetricia conterà 300 posti letto. E’ al via la costruzione di una nuova palazzina per i piccoli degenti, già appaltata. A giorni dovrebbero partire i lavori, che dureranno quattro anni per un costo di 23 milioni di euro, spese accessorie comprese. «I primi 15 milioni li abbiamo già stanziati, per gli altri
Resta il Giustinian eo, che diventa direzione generale