Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Ospedale, tecnici al lavoro su Padova est
Oggi torna a riunirsi la commissione. La Corte dei Conti: danno erariale? Difficile
Stamattina torna a riunirsi la commissione tecnica sul nuovo ospedale, ma stavolta il diktat della Regione è di concentrarsi sulla sola opzione di Padova est. L’intento è di cominciare a delineare l’Azienda sanitaria a due gambe: il presidio per acuti con il campus universitario a San Lazzaro e il nosocomio della città da lasciare in via Giustiniani. E con i soldi che la Regione verserà per i terreni, il Comune potrebbe realizzare una nuova linea del tram.
Se l’ultimo ostacolo su Padova est, per il Comune, è il timore dell’eventuale danno erariale che si configurerebbe concedendo gratuitamente alla Regione i 430mila metri quadri di terreni designati (280 mila di proprietà di Palazzo Moroni e 150 mila dei privati, però disposti a cederli ), il sindaco Sergio Giordani può rasserenarsi. Paolo Evangelista, presidente della Corte dei Conti di Venezia, dice infatti: «In questa situazione si fa fatica a trovare la colpa grave. C’è discrezionalità nel merito, perciò le scelte devono essere prese in modo autonomo, senza addurre a scusante la Corte dei Conti. In ogni caso c’è incertezza sull’esistenza o meno del danno erariale, manca l’elemento della colpa grave. E allora gli amministratori agiscano per il meglio della collettività, senza avere il timore di risponderne davanti alla Corte dei Conti».
Insomma, difficilmente un magistrato contabile potrebbe fornire «l’alibi» per il mancato passaggio dell’area da un ente pubblico a un altro. «La questione è abbastanza complicata — spiega Evangelista — tutto dipende dalla prospettiva con la quale la si osserva. Si configurano due ipotesi. La prima: se si segue il principio di finanza pubblica allargata, un ente pubblico si priva di un bene che però va a un altro ente pubblico e in quest’ottica il danno erariale non c’è. La seconda: se consideriamo la posizione del Comune, va detto che si priva di un bene a titolo gratuito e quindi potrebbe veder penalizzato il proprio patrimonio. Questa sorta di depauperamento potrebbe influire negativamente sul bilancio dell’ente e configurare così il danno erariale. Ma la questione non è così univoca e dove c’è incertezza interpretativa si fatica a rilevare un comportamento gravemente colposo».
Insomma, è dura rilevare la colpa grave, qualunque sia l’opzione scelta. Del resto ci sono dei precedenti, proprio a Padova. Lo scorso 7 giugno il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, il rettore dell’Università, Rosario Rizzuto, l’allora commissario del Comune, Paolo De Biagi, e il direttore dell’Agenzia del Demanio, Roberto Reggi, hanno firmato l’accordo per il passaggio all’Ateneo della caserma Piave a titolo gratuito e con onere di ristrutturazione.
«In questo caso è passato il concetto di finanza pubblica allargata — nota il presidente della Corte dei Conti — e quindi non sussiste danno erariale. Ma anche nella seconda fattispecie, ripeto, non è semplice individuare la colpa grave».