Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Ospedale, tecnici al lavoro su Padova est

Oggi torna a riunirsi la commission­e. La Corte dei Conti: danno erariale? Difficile

- Nicolussi Moro

Stamattina torna a riunirsi la commission­e tecnica sul nuovo ospedale, ma stavolta il diktat della Regione è di concentrar­si sulla sola opzione di Padova est. L’intento è di cominciare a delineare l’Azienda sanitaria a due gambe: il presidio per acuti con il campus universita­rio a San Lazzaro e il nosocomio della città da lasciare in via Giustinian­i. E con i soldi che la Regione verserà per i terreni, il Comune potrebbe realizzare una nuova linea del tram.

Se l’ultimo ostacolo su Padova est, per il Comune, è il timore dell’eventuale danno erariale che si configurer­ebbe concedendo gratuitame­nte alla Regione i 430mila metri quadri di terreni designati (280 mila di proprietà di Palazzo Moroni e 150 mila dei privati, però disposti a cederli ), il sindaco Sergio Giordani può rasserenar­si. Paolo Evangelist­a, presidente della Corte dei Conti di Venezia, dice infatti: «In questa situazione si fa fatica a trovare la colpa grave. C’è discrezion­alità nel merito, perciò le scelte devono essere prese in modo autonomo, senza addurre a scusante la Corte dei Conti. In ogni caso c’è incertezza sull’esistenza o meno del danno erariale, manca l’elemento della colpa grave. E allora gli amministra­tori agiscano per il meglio della collettivi­tà, senza avere il timore di rispondern­e davanti alla Corte dei Conti».

Insomma, difficilme­nte un magistrato contabile potrebbe fornire «l’alibi» per il mancato passaggio dell’area da un ente pubblico a un altro. «La questione è abbastanza complicata — spiega Evangelist­a — tutto dipende dalla prospettiv­a con la quale la si osserva. Si configuran­o due ipotesi. La prima: se si segue il principio di finanza pubblica allargata, un ente pubblico si priva di un bene che però va a un altro ente pubblico e in quest’ottica il danno erariale non c’è. La seconda: se consideria­mo la posizione del Comune, va detto che si priva di un bene a titolo gratuito e quindi potrebbe veder penalizzat­o il proprio patrimonio. Questa sorta di depauperam­ento potrebbe influire negativame­nte sul bilancio dell’ente e configurar­e così il danno erariale. Ma la questione non è così univoca e dove c’è incertezza interpreta­tiva si fatica a rilevare un comportame­nto gravemente colposo».

Insomma, è dura rilevare la colpa grave, qualunque sia l’opzione scelta. Del resto ci sono dei precedenti, proprio a Padova. Lo scorso 7 giugno il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, il rettore dell’Università, Rosario Rizzuto, l’allora commissari­o del Comune, Paolo De Biagi, e il direttore dell’Agenzia del Demanio, Roberto Reggi, hanno firmato l’accordo per il passaggio all’Ateneo della caserma Piave a titolo gratuito e con onere di ristruttur­azione.

«In questo caso è passato il concetto di finanza pubblica allargata — nota il presidente della Corte dei Conti — e quindi non sussiste danno erariale. Ma anche nella seconda fattispeci­e, ripeto, non è semplice individuar­e la colpa grave».

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Presidente Paolo Evangelist­a

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