Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Amidei approda a Fd’I «Qui ritrovo le ragioni del mio centrodestra»
Dopo l’annuncio dell’adesione al gruppo di Fratelli d’Italia-An al Senato, Bartolomeo Amidei ufficializza l’ingresso nel partito, sancendo la rottura definitiva con Forza Italia. Un addio non facile per il parlamentare, in Fi fin dalla fondazione, ma entrato in rotta di collisione con i vertici regionali azzurri, fino alle dimissioni da coordinatore provinciale nel settembre scorso e dalla pattuglia azzurra a Palazzo Madama, esattamente un mese fa. «Non mi riconosco nel nuovo corso di Fi in Veneto – spiega Amidei – in cui si apre a chi ha lavorato contro il partito e si mette da parte chi è sempre stato leale. In Fd’I-An ritrovo le ragioni del centrodestra e in Giorgia Meloni una donna con idee chiare e capacità di leadership».
Al fianco di Amidei il segretario provinciale di Fd’I-An, Daniele Ceccarello, Giorgia Furlanetto, segretaria ad Adria e forse prossima al rientro nella giunta di Massimo Barbujani, e a Daniele Cordone, responsabile per l’Alto Polesine. «L’ingresso di Amidei ci rafforza – sostiene Ceccarello –, da anni c’è stima. Conosce bene il mondo dell’agricoltura e ci potrà sostenere nel dialogo con il mondo del lavoro». Al momento, tra gli ex forzisti solo Francesco Cacciapuoti ha seguito Amidei nella nuova avventura. Gli amici a lui più vicini tra gli azzurri restano in Fi, pur in modo critico. «Una grave perdita per il nostro partito – commenta il vicesindaco di Rovigo, Ezio Conchi –. Amidei è una persona impegnata, moderata. Io sono e resto in Fi, ma mi spiace per quanto accaduto». Più netto è Valter Roana, ex segretario comunale. «Fi è il mio partito, nonostante tutto – sottolinea – ma temo che si stia trasformando un’Arca di Noé in cui salgono tutti per servirsene e non per spirito di servizio». Caustico, Piergiorgio Cortelazzo. «Ad Amidei il mio in bocca al lupo. Di certo – ironizza il commissario provinciale - i cambi di casacca a pochi mesi dalle elezioni sono mossi da ragioni ideali e di coerenza».
Il senatore Non mi riconosco più nel nuovo corso di Forza Italia