Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Il Bo tra le aziende in cui si lavora meglio Ma Cgil non ci sta: qui l’emergenza è regola
Indagine di Panorama: l’ateneo tra le prime 400 in Italia. Il dg Scuttari: valorizziamo i dipendenti
C’è anche il Bo nell’elenco di Panorama con le 400 aziende italiane in cui si lavora meglio. Ma dopo il caso Ravazzolo, la Cgil parla di crisi e chiede nuove regole. L’indagine «Al lavoro felici e contenti», realizzata dalla società tedesca Statista, ha preso in considerazione oltre 1.900 aziende italiane con più di 250 dipendenti, per un totale di 15 mila interviste. La domandachiave del sondaggio era questa: «Su una scala da 0 a 10, con quanta probabilità raccomanderebbe la sua azienda ad un conoscente o familiare?»; statista ha chiesto anche di raccomandare o sconsigliare altre imprese e ha incrociato le risposte per quantificare la reputazione esterna e interna.
Sul podio ci sono colossi come Ferrero, Ferrari e Hilton; nella top ten della categoria Educazione e ricerca non c’è traccia del Bo, che comunque figura nell’elenco delle migliori 400. E tanto basta al direttore generale Alberto Scuttari per esultare: «Un risultato molto buono e inatteso, considerati i vincoli delle amministrazioni pubbliche, che attesta l’efficacia delle misure intraprese nella valorizzazione delle risorse umane. Di strada ne rimane da fare molta, ma siamo sul percorso giusto».
Uno scenario ben diverso da quello descritto nelle ultime indagini del Nucleo di Valutazione del Bo sul benessere lavorativo: nel 2015 il 26% del personale aveva denunciato situazioni di mobbing, il 40% aveva confessato malesseri e disturbi legati al lavoro e un dipendente su quattro avrebbe cambiato aria volentieri. Nel 2016 le denunce di mobbing sono scese al 19%; ora la nuova boccata d’ossigeno che arriva dopo l’arresto di Ettore Ravazzolo, il dirigente dell’area Edilizia e sicurezza finito ai domiciliari per concorso in corruzione e turbativa d’asta con l’impresario Massimiliano De Negri.
L’eco non si è ancora spenta e Tiziano Bresolin, delegato Flc-Cgil, ha diramato una nota che stride con l’indagine di Panorama: «Ci troviamo quotidianamente a combattere contro inefficienze, incapacità, sprechi, rimpalli di responsabilità, cattiva burocrazia, semplicemente per portare a termine il nostro lavoro. Si lavora sempre e solo in urgenza e in emergenza. Questo significa assumersi responsabilità che altri non sono in grado o non vogliono assumersi e può comportare dei rischi».
Il ragionamento parte dal ruolo degli altri dipendenti indagati (tra cui un sindacalista della Flc-Cgil): «Le responsabilità procedurali – scrive Bresolin - devono gravare su chi è investito di funzioni dirigenziali e/o di controllo, con il relativo trattamento, e non devono essere, spesso opportunisticamente, delegate ai loro subordinati pagati 1.300 euro al mese». La conclusione è anche un appello: «Il controllo dell’operato dei dirigenti non è di nostra competenza, tantomeno la loro nomina e l’eventuale riconferma. L’Università può uscire da questa crisi solo con regole chiare e modelli comportamentali nuovi condivisi da tutti, personale docente compreso».
Scuttari Un risultato molto buono, che attesta l’efficacia delle misure intraprese per la valorizzazio ne del personale La Cgil Combattia mo ogni giorno contro inefficienze, incapacità, sprechi, rimpalli di responsabili tà, cattiva burocrazia