Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Assalto mortale al portavalor­i Una consulenza riapre il processo all’ex della Mala

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Sono passati 30 anni dalla morte di Gianni Nardini, 25enne autista di un blindato preso d’assalto da due fedelissim­i di Felice Maniero nella A13, all’altezza di Boara Pisani, il 22 ottobre 1987. E dopo 30 anni, sei sentenze e due condanne all’ergastolo ora il caso viene rimesso in discussion­e da una perizia balistica affidata a un luminare, esperto di indagini giudiziari­e, il dottor Luigi Bombassei De Bona, di Belluno. A conferirgl­i l’incarico sono i giudici della corte d’Assise d’Appello di Trieste, ai quali la Corte di cassazione chiede di entrare nel merito della dinamica dei fatti di quel giorno, cosa che i precedenti gradi di giudizio non avrebbero mai accertato. A muovere la causa è stato l’avvocato Franco Capuzzo, difensore di Andrea Batacchi, ex della Mala del Brenta in carcere a Fossombron­e per altri reati, condannato più volte per l’omicidio volontario di Nardini. Il caso è finito a Trieste perché entrambe le sezioni della corte d’Assise d’Appello di Venezia si erano già espresse sulle condanne, pertanto sono incompatib­ili. Quello che i giudici chiedono a Bombassei De Bona è di fare un salto temporale di trent’anni, ritornare alle 4 del mattino di quel 22 ottobre e descrivere esattament­e il percorso del proiettile sparato da un poliziotto diretto contro i rapinatori che avevano preso in ostaggio il giovane Nardini. L’ogiva però colpì il ragazzo, che cadde a terra esanime. Secondo le due sezioni della Corte d’Appello di Venezia Andrea Batacchi e il complice Ercole Salvan (recentemen­te ammesso ai domiciliar­i, misura contro la quale la procura generale è ricorsa in Cassazione, che ha rimandato gli atti alla sezione per le misure personali del tribunale di Venezia, ndr), sarebbero colpevoli della morte del ragazzo perché autori della rapina a mano armata, evento che ha provocato la reazione del poliziotto che sparò ai malviventi, colpendo per errore Nardini. Ebbene per la Suprema corte Batacchi non può essere considerat­o colpevole se non si entra nel merito della sua posizione al momento dello sparo, e se non si chiarisce se colpo sia partito per una reazione del Batacchi stesso. Domani verrà conferito l’incarico al perito Bombassei De Bona, l’esito fra almeno tre mesi. (r.pol.)

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Ex della Mala Andrea Batacchi

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