Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Padova, è una mezza frenata
Dopo quattro vittorie di fila la capolista bloccata sul pari da una Fermana solida e molto determinata. Una prestazione non brillante, scarse occasioni ma il vantaggio sale a +6
Avete presente quelle partite a scacchi che finiscono in stallo? Padova-Fermana ne è un esempio perfetto, alla fine è 0-0 e la marcia della capolista si ferma a un passo dal titolo di campione d’inverno.
Risultato, a scanso di equivoci, giusto, anche se pesa un rigore reclamato a inizio ripresa per una trattenuta in area su Chinellato a dir poco sospetta. In serate come quella di ieri, in un Euganeo trasformato in un freezer per la temperatura appena sopra lo zero termico, solo un episodio può fare la differenza. Poteva essere quel rigore ma alla fine non lo è stato; poteva essere il colpo di testa appena a lato di Tabanelli a metà ripresa, ma è giusto anche sottolineare la bella parata del debuttante Merelli su Lupoli a inizio partita. Insomma, Flavio Destro si porta a casa il punto che voleva alla vigilia, giocando una partita accorta e riuscendo pure a ripartire. La classifica rimane buonissima, ma suona qualche campanello d’allarme per la condizione fisica che sembra in evidente calo e Pierpaolo Bisoli dovrà studiare qualche contromisura. «Abbiamo avuto qualche occasione — dirà l’allenatore a fine partita — ma non siamo riusciti a sfruttarla, ci hanno fatto giocare poco. Stiamo rispettando i programmi, continuiamo il nostro lavoro, abbiamo visto che tutte le partite sono difficili. Non pensavamo certo di aver vinto il campionato a dicembre e ne abbiamo avuto la conferma. Abbiamo avuto difficoltà, anche perché la Fermana è una squadra a cui è difficile segnare. Siamo primi con sei punti sulla seconda e sette sulla terza: di certo non mi posso lamentare».
Tutto corretto, ma sarà meglio non abbassare la guardia, perché il campionato è ancora lungo e sabato all’Euganeo arriva una Reggiana segnalata in grande forma. Intanto contro la Fermana in porta non c’è Bindi per una distorsione alla caviglia, fuori dall’undici titolare anche Contessa e Cisco, nonostante la doppietta segnata all’Albinoleffe. Quanto basta per sganciare Marcandella e soprattutto Zivkov dal primo minuto, mentre tra i pali c’è l’esordio di Merelli. La Fermana si schiera col 4-4-2 annunciato alla vigilia, con Petrucci spesso e volentieri pronto all’inserimento e davanti un ottimo Lupoli, in forma a ispirato come nei giorni migliori. Il Padova del primo tempo fatica e regala troppi palloni a centrocampo. Il primo lo perde Capello al 6’, spalancando un’autostrada per Lupoli, che fa tutto bene e che prova il tiro a giro, ma Merelli supera alla svelta l’emozione per il debutto da titolare sventando un’occasione davvero pericolosa.
Quello che si nota nel corso del primo tempo è un generale scadimento di forma fisica del Padova, soprattutto in Pinzi e Belingheri, i giocatori più esperti e quelli le cui energie vanno gestite. Pinzi, diffidato, perde un pallone nella parte finale del primo tempo ed è costretto a spendere l’ammonizione. Tutto sommato un turno di riposo potrebbe anche fargli bene per ricaricare le batterie. Nella ripresa il Padova ci prova e ci riprova, ma sbatte contro il muro fermano e le occasioni arrivano col contagocce. Non servono neppure i cinque cambi di Bisoli, il prodotto è sempre zero. Per una sera, il Padova si ferma e conferma la sensazione che in attacco, forse, potrebbe essere opportuno un correttivo a gennaio. Perché non possono sempre risolverla i centrocampisti. «Il nostro attacco adesso va bene così — taglia corto ai microfoni di Raisport il vice presidente Edoardo Bonetto — abbiamo giocatori con caratteristiche diverse e che si abbinano bene. Abbiamo ancora partite importanti da giocare, affrontate queste faremo il punto. Pensare ora al mercato è prematuro».
Avanti così, insomma, anche perché finora è una stagione col punto esclamativo.