Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Omicidio di Capodanno La difesa di Pasqualini: Ferracin mi aveva aggredito
«Mi sono trovato uno sconosciuto, col viso travisato e una pistola sotto la finestra, che mi è entrato in casa». È quanto ha spiegato ieri in aula Giorgio Pasqualini, il 68enne cuoco in pensione di Badia accusato di omicidio volontario. Ovvero di aver ucciso con sei coltellate — la notte dello scorso Capodanno — nel suo bilocale al primo piano di via Filzi l’idraulico 45enne di Lendinara Lorenzo Ferracin.
L’imputato (con numerosi precedenti per spaccio di droga, in particolare cocaina) ha risposto a tutte le domande, dando la sua versione di quanto accaduto alle 4 di mattina dello scorso Capodanno. «Stavo dormendo quando ho sentito dei forti colpi alla porta — ha raccontato Pasqualini — Mi son messo le ciabatte e sono andato a vedere. Ho aperto la tapparella e, all’improvviso, uno sconosciuto armato mi è entrato in casa dalla finestra rovesciando il tavolino. Il tempo di andare in cucina a prendere un coltello e me lo sono trovato davanti, silenzioso e con la pistola puntata contro».
Poi, ha continuato Pasqualini, «mi ha stretto all’altezza delle spalle e siamo andati a sbattere contro la porta del bagno. Qui dev’essere andato addosso al muro ferendosi da solo col coltello. È crollato a terra e perdeva sangue dalla bocca. Io ho subito chiamato il 113 e poi il 112».
Il pm Andrea Girlando ha obiettato sul perché la finestra fosse rotta, visto che per l’accusa Pasqualini ha simulato un’aggressione in realtà mai avvenuta e ha predisposto una messinscena.
Altra domanda del magistrato è stata sul perché la pistola avesse solo le sue impronte sul manico e non quelle della vittima. Pasqualini non ha saputo rispondere.
«Non mi sono arreso e ho preso il coltello perché pensavo mi volesse fare del male e non che fosse un ladro» ha precisato Pasqualini.
La prossima udienza davanti alla Corte d’Assise (due giudici togati e sei popolari) sarà il 14 febbraio prossimo.