Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Trenta milioni di evasione da recuperare

Palazzo Moroni approva il bilancio: la manovra ammonta a 286 milioni

- Davide D’Attino © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Una vera e propria pioggia di cartelle esattorial­i. È quella che sta per abbattersi su quei padovani, evidenteme­nte numerosiss­imi, che negli anni scorsi non hanno pagato le multe comminate loro dai vigili urbani, comprese quelle relative agli autovelox, ai T-Red e ai varchi della Ztl. All’interno del bilancio di previsione 2018, approvato ieri dalla giunta di Palazzo Moroni e quindi pronto per essere ratificato in consiglio comunale, si è infatti stabilito di recuperare ben 23 milioni di euro tramite appunto la riscossion­e coattiva delle sanzioni non liquidate.

A questa cifra, già di per sé molto elevata, vanno inoltre aggiunti altri 7 milioni e 650mila euro riferiti al mancato pagamento dell’Imu (5 milioni di euro), dell’Irpef (un milione e mezzo di euro), delle rette e dei buoni pasto negli asili nido e nelle scuole materne, elementari e medie (750mila euro), delle affissioni pubbliche (350mila euro) e della Tasi (50mila euro). Tanto che, nel corso del prossimo anno, il Municipio ha intenzione di incassare un’evasione pari a ben 30 milioni e 650mila euro. A livello generale, nel consueto equilibrio tra entrate e spese correnti, la manovra licenziata ieri dalla giunta comunale ammonta a poco più di 286 milioni e 200 mila euro, di cui più della metà (il 57,7% pari a circa 165 milioni e 200mila euro) è rappresent­ato dagli introiti tributari. Insomma, dalle tasse.

Solo per citare le voci più significat­ive, si prevedono di incamerare 80,4 milioni di euro dall’Imu, 42,3 dalla Tari, 23,5 dall’Irpef, 2,9 dalle affissioni pubbliche, 1,9 dall’imposta di soggiorno e 500 mila dalla Tasi. Le aliquote di Imu, Tari e Tasi saranno le stesse degli anni scorsi. E così pure le tariffe dell’imposta di soggiorno e delle affissioni pubbliche. Infine, resterà invariato anche il tasso dell’Irpef, bloccato allo 0,7% per chi ha un reddito superiore ai 15 mila euro. Mentre come d’abitudine, per le rendite inferiori ai 15 mila euro, l’Irpef non sarà dovuta. Da ultimo, scorrendo il bilancio, va detto che nel 2018 si stimano investimen­ti per circa 62 milioni di euro, quasi il 40% dei quali (24,7 milioni) frutto di alienazion­i patrimonia­li. A cominciare dalla vendita delle azioni di Hera e dai dividendi della stessa.

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