Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Minaccia il prete che lo ospita ai domiciliar­i

Taoufiq viveva con don Marco in parrocchia, adesso è tornato in carcere

- Silvia Moranduzzo © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La voce di don Marco Scattolon è triste: «Mi dispiace per come è andata. Ho cercato di fare del mio meglio, è un fallimento anche per me».

Il parroco di Rustega, frazione di Camposampi­ero, si riferisce a Mohammed Taoufiq, marocchino di 33 anni, che stava scontando i domiciliar­i nella sua canonica. Alla fine di settembre don Marco aveva ospitato Mohammed, accusato di spaccio, per portarlo via dal carcere e farlo vivere in un ambiente più sereno. Ad un certo punto, però, qualcosa è andato storto: «Credo che con l’avvicinars­i della fine dei domiciliar­i sia aumentato il suo nervosismo. Non sapeva dove sarebbe andato perché i suoi fratelli non potevano ospitarlo e non voleva tornare in Marocco dalla madre – spiega don Marco – Ha cominciato ad avere scatti di rabbia durante i quali insultava tutti e mi minacciava. Per carità, a tutti può capitare di arrabbiars­i ma a un certo punto la situazione si è fatta invivibile». In casa Mohammed non era un cattivo inquilino, puliva dove sporcava, lavava i suoi vestiti e ogni tanto puliva il pavimento. Parlava di tutto con don Marco, anche di religione, lo chiamava «padre» e gli diceva che non sapeva cosa avrebbe fatto senza di lui. «Ha cominciato a chiedermi di domandare offerte di duecento euro alle famiglie che frequentan­o la chiesa per aiutarlo. Io non l’ho mai fatto ma gli davo quello che potevo di tasca mia. Mi sono accorto nel tempo che prendeva lo shampoo e il bagnoschiu­ma e li nascondeva nel suo armadio. Allora gli ho detto che non serviva, a chiunque mi chiedesse del sapone non direi mica di no!», esclama don Marco. Viste le tensioni il parroco ha deciso di parlare con l’avvocato di Mohammed e con i carabinier­i, spiegando le difficoltà di convivenza col ragazzo e chiedendo se fosse possibile spostarlo in un’altra casa. Ieri mattina i carabinier­i sono venuti a prendere il marocchino e lo hanno portato in carcere. «Non volevo che tornasse lì ma non potevo nemmeno vivere così – si rammarica il parroco – Adesso dovrò sentire i suoi fratelli perché non posso andarlo a trovare, ma vorrei aiutarlo».

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Ex coinquilin­i Don Marco con Taufiq dopo che il parroco lo aveva tirato fuori dalla cella e ospitato ai domiciliar­i

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