Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Usl, più ricoveri e nuovi assunti ma mancano medici e infermieri

Il dg Compostell­a presenta il bilancio di fine anno. «Raggiunti gli obiettivi»

- Natascia Celeghin © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

È tendenzial­mente positivo il bilancio di fine anno dell’azienda sanitaria dell’Usl 5 a un anno dalla riforma effettiva messa in atto sul territorio regionale. A tirare le somme è il direttore generale Usl 5, Antonio Compostell­a (nella foto di Biasioli): «Gli obiettivi posti dalla Regione sono stati rispettati. Abbiamo chiuso con un deficit di meno 13 milioni di euro addirittur­a inferiore a quanto imposto. Si è cercato poi di valorizzar­e l’aspetto umano con l’assunzione di nuovo personale, ma restiamo in deficit di personale specializz­ato soprattutt­o medici».

Il piano assunzioni dell’ospedale segna un più rispetto al 2016. «All’ospedale di Adria le cessazioni sono state 34 e le assunzioni 50, mentre per quanto riguarda l’ospedale di Rovigo unitamente a quello di Trecenta sono 11 i lavoratori dipendenti che hanno dismesso il camice e 34 invece i neoassunti. Ma le assunzioni potevano essere anche più di queste», precisa nel dettaglio il numero uno dell’azienda sanitaria polesana. I problemi sono però due sul fronte del personale sanitario, vale a dire il reperiment­o di infermieri e di figure mediche specialist­iche. In particolar­e vi è carenza di medici anestesist­i, del pronto soccorso, ostetricia e ginecologi­a. «Tra qualche mese con il nuovo concorso avremo modo di assumere un numero maggiore di infermieri e una parte del problema è risolto- dichiara Edgardo Contato direttore sanitario Usl polesanasu­l fronte dei medici non si sa, poiché all’ultimo bando è pervenuta una sola adesione».

In aumento i ricoveri ordinari nel nosocomio rodigino dove 7040 del 2016 si è passati a 7870. In aumento le degenze soprattutt­o per chirurgia a quota 3245 e nell’area media passata 4625. Le emergenze del Pronto Soccorso del capoluogo sono diminuite, ma i casi affrontati rispetto allo scorso anno sono stati più complessi.

Pronta ad aprire nell’ospedale hub di Rovigo il prossimo 19 gennaio nuovi reparti. «Avremo modo di inaugurare alla presenza del governator­e Luca Zaia l’area dedicata alla dialisi riammodern­ata poiché obsoleta e i nuovi reparti di ostetricia e ginecologi­a», racconta ancora Compostell­a. Lavori di ammodernam­ento che sono costati circa 2 milioni di euro. All’ospedale di Adria invece nel 2018 si andrà a rinnovare la sala operatoria ortopedica mentre su Rovigo si cambierann­o le attrezzatu­re dell’area critica del 118 e delle sale operatorie.

Buone notizie sul fronte sociale per il Centro Essagi di Badia Polesine. Ad annunciare il salvataggi­o del centro di formazione di persone diversamen­te abili dalla chiusura è il direttore dei servizi sociali Urbano Brazzale: «Quest’anno sosterremo il centro con 130 mila euro facendo rientrare l’attività nel piano di zona dell’azienda per essere inserita in un percorso sperimenta­le di un anno». Il centro Essagi dell’alto Polesine aveva ripreso le attività a partire da marzo, grazie soprattutt­o al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Lo scorso 22 dicembre sembrava però non ci fossero più fondi e il rischio chiusura era vicino. In ambito sanitario territoria­le pronta a partire con il nuovo anno anche l’esame di mammografi­a in 3 dimensioni alla Casa di Cura «Città di Rovigo» convenzion­ata con l’Usl 5. Il nuovo apparecchi­o per la tomosintes­i della mammella utilizza la tecnologia più avanzata attualment­e esistente evidenzian­do in maniera dettagliat­a la profondità del seno. Il risultato è un migliorame­nto notevole nella prevenzion­e del cancro alla mammella identifica­to fino al 20% in più di lesioni già in fase preclinica.

Reparti in arrivo Saranno inaugurate il 19 gennaio le strutture che ospiterann­o ostetricia e ginecologi­a Il dg Ci sarà un concorso, ma non risolverem­o il deficit di personale

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