Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Dopo la banca la squadra: doppia condanna biancorossa
Serie C I biancoscudati regalano un tempo al Fano dell’ex Brevi e vanno sotto. Bisoli: «Noi male ma giocare qui non è facile». Un rigore al 93’ regala il punto. Negato un altro più chiaro
La condanna si profila, chiara e ineluttabile, nell’estate del 2016. Quando la squadra si presenta..
Che possa essere l’anno buono per tornare in Serie B lo si capisce in un pomeriggio da archiviare alla svelta e che porta in dote, quasi a sorpresa, il pari che non t’aspetti. Il Padova acciuffa il fanalino di coda Fano con un rigore siglato al 93’ da Capello, che con freddezza glaciale scolpisce l’1-1 nonostante due minuti di proteste e il tentativo palese di disturbare l’attaccante biancoscudato al momento della battuta. Proprio sul filo di lana, dunque, la prima della classifica evita la quarta sconfitta in trasferta contro l’ultima, la seconda consecutiva in un periodo che dal punto di vista della condizione non è stato certo esaltante. L’impressione è che la pausa arrivi al momento giusto, perché la sofferenza che si vede su un campo pessimo e contro un avversario con molta meno qualità fa pensare. Nessuno si aspettava una partita a senso unico, soprattutto ricordando le ultime uscite del Fano, che era riuscito spesso e volentieri a fare bene contro avversari anche di livello come Fermana e Triestina, ma il Padova si conferma in difficoltà quando l’avversario è di caratura inferiore e servirebbe la spada più che il fioretto.
A scanso di equivoci, il rigore per fallo di mano di Eklu ci può stare, anche se il centrocampista ghanese ha il braccio attaccato al corpo e ce ne sarebbe un altro ben più evidente poco dopo, quando Germinale stende platealmente Capello in area e Fiorini non se la sente di indicare nuovamente il dischetto. Nell’economia di un match giocato davvero male dal Padova, sarebbe stato decisamente troppo, ma in certi casi è bene prendersi il punto tappandosi naso e bocca. Ci sarà tempo per migliorare sotto tutti i punti di vista, e il mercato potrà portare quel centravanti (su Ettore Gliozzi ci sono sempre più convergenze all’interno del club, anche se resta viva la candidatura di Alex Geijo del Venezia) in grado di migliorare un reparto che fatica a concretizzare, soprattutto in partite come quella di ieri.
«Abbiamo fatto abbastanza male nei primi venti minuti – sottolinea Bisoli - poi ho visto la squadra molto meglio, l’ho corretta e diciamo che abbiamo fatto 50 minuti molto importanti, non è facile venire a giocare qui a Fano su un campo piccolo. C’era un altro rigore sacrosanto, nel secondo tempo ho rivisto il mio Padova, questo è un campo difficile in cui abbiamo regalato 45 minuti e può succedere». Di ben altro parere il grande ex Domenico Germinale, autore del gol del vantaggio arrivato al 15’ su cross di Fautario e di una prestazione molto positiva, ma arrabbiato per la direzione di gara: «Il mio gol non è bastato – ringhia - il perché lo si è visto. Visto che ne parlano gli altri, ne parliamo anche noi. Come a Bassano, negli episodi paghiamo la nostra posizione di classifica. Il rigore? Ogni riferimento è puramente casuale. Nel secondo tempo ci siamo abbassati un pochino ed è cambiato qualcosa anche di qualcun altro». Insomma, le solite polemiche incrociate, mentre l’altro grande ex Oscar Brevi si vede togliere sotto il naso la rivincita che aspettava da mesi.