Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Mai più Cortina in tilt, scattano i «filtri»
Il prefetto convoca sindaco, Anas e forze dell’ordine : «Otto posti di blocco per controllare i turisti, anche in Val Pusteria. Tutto pronto per Capodanno». Per chi è senza catene multe fino a 335 euro
«È un problema di educazione delle persone», dice il prefetto di Belluno, Francesco Esposito, al termine del vertice convocato in tutta fretta ieri pomeriggio per capire come sia stato possibile che una nevicata in montagna abbia paralizzato una cittadina come Cortina d’Ampezzo. Cinquanta centimetri di neve, e il traffico è piombato nel caos, con turisti che abbandonavano le auto in mezzo alla strada e altri che hanno trascorso anche sette ore in colonna.
«Dobbiamo capire che ci sono problemi strutturali - premette il prefetto - perché c’è un’unica arteria che collega Belluno a Cortina, e se le persone decidono di viaggiare lo stesso giorno, sulla stessa strada innevata, per di più mentre nevica, accade questo...». Ad ascoltarlo, oltre al sindaco Giampietro Ghedina e ai vertici locali delle forze dell’ordine, ci sono i rappresentanti di Anas e Veneto Strade.
«Il piano neve ha funzionato - assicura Esposito - c’erano quattro punti di filtraggio: a Ronch de Bos (Taibon), Soffranco, prima della galleria di Caralte e uno più basso a Longarone. All’inizio si poteva transitare con le gomme da neve, poi abbiamo dovuto diramare la comunicazione che erano necessarie le catene». I controlli? «Le pattuglie nei posti di blocco si assicuravano che fossero montate. Però è chiaro che se ne fermi dieci, blocchi tutti gli altri. È un pro- blema di educazione delle persone: le informazioni erano state date e la pulizia stradale è stata fatta sia da Anas che da Veneto strade».
Mentre in paese la situazione torna (faticosamente) alla normalità, il sindaco osserva: «Cortina a Natale diventa l’ombelico del mondo e tutto viene amplificato. Abbiamo cinquemila residenti che in questo periodo, con i turisti, schizzano a 45mila. C’è stato un problema reale del traffico, ma in fondo i blocchi totali della circolazione sono stati pochi. Il problema è che molti veicoli non montavano le catene o erano posteggiati in modo da non consentire il passaggio agli altri veicoli. E poi ci sono stati i mezzi pesanti, che hanno creato intasamenti».
A stretto giro, la risposta degli autotrasportatori di Confartigianato Belluno: «Perché i camionisti devono essere sempre il capro espiatorio?» chiede il presidente Daniele De Bona. «Piuttosto poteva essere fatto qualcosa di più nei giorni precedenti, quando il flusso di traffico dei vacanzieri è arrivato a Cortina senza adeguate verifiche sui loro mezzi».
Il sindaco accusa anche i camionisti, che ribattono: «Trattati come capro espiatorio»
Polemiche a parte, il vertice di ieri è servito per correre ai ripari. «Per il futuro - annuncia il prefetto - i posti di blocco saliranno a otto: i quattro nelle posizioni attuali e altri quattro più a valle, in modo da bloccare tutti quelli che non hanno le catene. Chiederò inoltre un potenziamento dei controlli nelle altre province, soprattutto a Bolzano, in modo da avere filtri a Nord, già in Pusteria».
Misure che scatteranno da subito. «Occorre giocare d’anticipo, prima che la situazione precipiti. Alle prime avvisaglie sarà anche attivato il Centro operativo comunale. Inoltre insisteremo sulla comunicazione, visto che la nostra utenza non è locale: Anas, Veneto strade e società autostrade dovranno passare il messaggio che all’ora “x” su quella strada non si potrà circolare senza catene, altrimenti si rischiano sanzioni fino a 168 euro nei centri abitati e fino a 335 euro fuori».
L’obiettivo? «Arrivare a Capodanno pronti. Magari i problemi non spariranno, visto che sono strutturali - conclude Esposito - ma almeno cercheremo di attenuarli».