Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

E Venezia si difende Dal 2018 semafori e telecamere contro la folla

Al via la sperimenta­zione per San Marco

- di Gloria Bertasi

Un «semaforo rosso» per avvisare che la piazza è piena ed meglio non entrare. Un secondo, «verde», annuncerà che a San Marco la ressa è diminuita e si possono riprendere a visitare monumenti. Il Comune sta studiando come diminuire la pressione turistica nel salotto buono di Venezia e i test sono già in corso. Merito di telecamere «smart» che contano le persone. Manca tuttavia un dettaglio e non di poco conto: il software che restituisc­a i dati in tempo reale, adesso li fornisce dopo un quarto d’ora. Nei giorni scorsi, il sindaco Luigi Brugnaro, aveva anticipato che erano state eseguite prove per «contingent­are» i flussi in piazza San Marco e ieri è tornato sull’argomento: «Se fissiamo alle 5 di mattina l’avvio dei conteggi, si calcola la differenza tra entrate e uscite e si fissa un tetto massimo di capienza, che andrà stabilito». Nei mesi in cui a Venezia è difficile percorrere campi e calli o transitare per il ponte di Rialto, San Marco si trasforma in una casbah tra code per entrare in basilica, salire sul campanile o visitare palazzo Ducale, turisti che si riparano sotto i colonnati delle Procuratie e imbastisco­no pranzi al sacco sui masegni, gradini e persino sulle passerelle dell’acqua alta.

Le proteste contro quello che molti in città definiscon­o «uno scempio» irrispetto­so di San Marco, sono all’ordine del giorno e, quando il Comune ha chiesto ai veneziani di presentare le proprie idee di gestione dei flussi un anno fa, la proposta più gettonata è stata quella di istituire il numero chiuso in piazza.

Ora che il governo ha finanziato con 100 mila euro (nel Patto per Venezia) un piano per rendere il turismo più sostenibil­e e che il Comune insieme alle altre città d’arte ha fissato al 1 gennaio 2019 la data dell’inizio dei conteggi dei visitatori sono partiti appunto i test.

«Raggiunto il numero massimo - ha spiegato il sindaco fermo prima di tutto i giornalier­i e li avviso che la piazza è piena e che c’è un sistema di «priority» che funziona con le prenotazio­ni, così non vìolo le leggi europee sulla mobilità delle persone: faccio leva sulla sicurezza».

Quello che sarà il sistema di prenotazio­ne non è chiaro, «faremo una tessera per residenti e lavoratori che posso sempre entrare e avremo un occhio di riguardo per chi dorme in città - ha concluso tutto sarà visibile sul web». L’Associazio­ne dei commercian­ti di piazza San Marco plaude all’idea di calmierare i flussi, ma non in piazza. «I flussi vanno gestiti a monte, prima dell’arrivo in piazza dice il presidente Claudio Vernier -, bloccare San Marco è tardivo e danneggia l’immagine di Venezia». La reputa invece «un’idea interessan­te» monsignor Antonio Senno, responsabi­le della tutela della basilica per il Patriarcat­o. «È un passo in avanti - spiega -, detto questo la bellezza dev’essere accessibil­e a tutti, anche a chi è ha meno soldi e può venire solo un giorno. C’è un diritto di fruibilità dei luoghi e un dovere al loro rispetto e questo vale per tutti, turisti e residenti».

 ??  ?? Flussi turistici Si definisce il piano per governare i flussi turistici da oltre venti milioni di visitatori l’anno che «assediano» Venezia
Flussi turistici Si definisce il piano per governare i flussi turistici da oltre venti milioni di visitatori l’anno che «assediano» Venezia

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