Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Il Prosecco mette al bando il «glifosate»
Accordo in 15 Comuni. Task force contro i furbetti: multe fino a 500 euro
Una task force tra polizia locale e Usl contro il glifosate. E la decisione dei 15 Comuni dell’area del Prosecco Docg di votare un regolamento unico di polizia rurale che limiti il più possibile gli erbicidi sul territorio, vietandoli nella viticultura. Giornata storica, quella di ieri, per il biodistretto delle bollicine di Conegliano e Valdobbiadene. «Sanzioneremo chi usa il glifosate per uccidere l’erba nei vigneti di Glera», garantisce Fabio Chies, sindaco di Conegliano.
Lo strumento è già deciso: un gruppo di 007 che si attiveranno su chiamata dei residenti, ma anche con controlli di routine. Le multe oscilleranno dagli 80 ai 500 euro. La svolta arriva in un territorio dove da anni si lotta per garantire pratiche sempre più salutari nella coltivazione. Un territorio nel mirino degli ambientalisti e di alcuni servizi televisivi, come quello di
Report, dove si enfatizzano i rischi della coltivazione intensiva. Va peraltro precisato che il glifosate non è vietato né dalla normativa nazionale né da quella europea. In prima linea c’è il consorzio guidato da Innocente Nardi, che ha intrapreso, già nel 2011, con il primo «Protocollo Viticolo», un percorso verso la riduzione di sostanze chimiche. «Raccomandiamo agli associati l’impiego di prodotti a più basso impatto e altrettanto efficaci nella difesa delle viti», dice il presidente. Sulla stessa trincea anche la Doc del presidente Stefano Zanette. L’assemblea dei soci ha infatti votato l’eliminazione del glifosate, mancozeb e folpet a partire dalla campagna viticola 2018. Accanto a loro, le amministrazioni comunali che hanno proposto la strategia delle ordinanze. Ieri la firma del testo da parte dei primi cittadini di Conegliano, San Pietro di Feletto, Tarzo, Colle Umberto e Vittorio Veneto che hanno esteso i divieti già validi lo scorso anno e vietato l’uso dei diserbanti al glifosate su tutto il territorio, aree pubbliche e private, aree agricole ed extra agricole dei comuni. Nell’occasione, sono anche stati resi noti i rilevamenti effettuati dal Dipartimento di prevenzione del distretto di Pieve di Soligo che ha analizzato le acque che si bevono in zona per capire se l’ordinanza del sindaco aveva avuto o meno effetti. «Le analisi 2016 hanno indicato i valori di concentrazione delle sostanze glifosate e ampa (un metabolita del glifosate) prossimi ai limiti di legge, di fatto la situazione è migliorata», spiegano dall’Usl. Incalza Sandro Cinquetti, che per l’azienda sanitaria segue la partita. «Il Comune di Conegliano ha una falda idrica molto ricca ma vulnerabile», spiega. «Questo ha reso necessario confermare l’ordinanza dello scorso anno a tutela del bene primario rappresentato dall’acqua potabile».
Ma l’obiettivo dei sindaci della zona è estendere i divieti contingenti delle ordinanze al regolamento di polizia rurale intercomunale, con la modifica di un articolo che vieti per tutti e per sempre il glifosate. «A gennaio ci incontreremo tra sindaci», spiega Chies. «Auspichiamo che entro la primavera tutti i consigli comunali recepiscano il cambio con una delibera: ogni territorio ha la sua specificità ma tutti devono vietare il glifosate nella viticultura che fa nascere il Prosecco. Questa è la strada che seguiremo».