Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Brunetta: «Che amarezza da Consoli a Zonin Solo auto-assoluzion­i»

- Gianni Favero

«Il mio pensiero è sempre stato per i 500 mila investitor­i imbrogliat­i. Una volta al governo interverre­mo in maniera seria, questo è un impegno». È la premessa di Renato Brunetta (Forza Italia) al resoconto della sua esperienza quale vicepresid­ente della Commission­e parlamenta­re sulle banche. «E la mia più grande amarezza, al di là della umana comprensio­ne per gli sconfitti, è stata vedere due principi come Gianni Zonin e Vincenzo Consoli autoassolv­ersi anziché affrontare un’autocritic­a». Come avrebbero dovuto comportars­i?

«Avrei voluto che ammettesse­ro di non aver capito che i tempi erano cambiati, che occorreva fare un passo indietro e cercare sinergie. Non continuare a voler catturare altre banche per non essere catturati. Avevano in mano dei gioielli in un territorio straordina­rio di gente laboriosa, ottime imprese e investitor­i oculati. E li hanno distrutti».

Credibile Consoli quando ha risposto alle domande sull’incontro a casa di Pierluigi Boschi, padre dell’allora ministro Maria Elena?

«L’ho trovato reticente. Perché si va a casa di un vicepresid­ente di banca che non contava nulla per un incontro così delicato? Perché ci sarebbe passata la ministra? Avessimo fatto noi una cosa simile con Berlusconi al governo sarebbe cascato il mondo». Come valuta il lavoro compiuto dalla Commission­e?

«Enorme. Abbiamo capito che i rapporti fra Consob e Bankitalia non hanno funzionato, penoso il rimpallo di responsabi­lità. Abbiamo capito che il passaggio della Vigilanza dall’Italia all’Europa ha generato confusione. E che nelle banche in crisi c’erano troppi conflitti di interesse e troppi interessi personali, compresi quelli dei revisori dei conti. Infine troppe operazioni “baciate” Cosa ci sarà nel documento finale della commission­e? e acquisizio­ni spericolat­e di banche».

«Saranno due. Il primo una certificaz­ione del lavoro svolto, il secondo proposte per il prossimo legislator­e». Su quali argomenti?

«Basta porte girevoli, basta funzionari della Vigilanza che vanno a fare i consulenti di banche vigilate, basta conflitti Consob-Bankitalia. Separare le banche commercial­i da quelle d’investimen­to e creare una magistratu­ra più competente sui reati finanziari. Basta contratti derivati sottoscrit­ti dal Tesoro e basta incompeten­za del Tesoro sulle grandi banche che comprano in nostri titoli e ci speculano». Il Fondo per il ristoro dei risparmiat­ori?

«Solo noccioline per tacitare la cattiva coscienza dei governi Renzi e Gentiloni».

Il caso Boschi Sull’ex ministra reticente l’ex ad di Veneto Banca

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