Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Zanetti: «Vigilanza flop I fondi ai risparmiat­ori? Pochi, mossa elettorale»

- (G.F.)

«La Commission­e sulle banche ha svolto un ottimo lavoro fino alla vicenda Boschi. Interessan­te sul piano politico, ma di scarso rilievo sotto il profilo bancario». Enrico Zanetti, deputato e segretario di Scelta Civica, della Commission­e ha fatto parte.

Onorevole, c’è qualcosa che l’ha sorpresa nei risultati ottenuti o tutto era già previsto?

«Sorprese in senso stretto no. Diciamo che ci sono state conferme circostanz­iate a cose che si supponevan­o». Ad esempio?

«La Vigilanza ha messo in rilievo tutti i suoi limiti, lo scambio d’informazio­ni con la Consob è stato pessimo. E poi c’è stato uno strabismo inaccettab­ile nei confronti delle due ex Popolari venete. Verso Bpvi non sono state prese misure significat­ive fino al 2015, mentre già a metà del 2013 Veneto Banca era stata dipinta come un catorcio tanto da chiedere da un giorno

Nuove leggi Ora proposta di strumenti per tutelare gli investitor­i

all’altro l’azzerament­o dei vertici e da spingerla al fallimento».

Restiamo sulle due venete... Che impression­i nell’ascoltare prima il presidente di Vicenza, Gianni Zonin e poi l’ad di Veneto Banca, Vincenzo Consoli?

«Zonin è un classico furbastro venuto a fingere di essere stato un passante casuale e che ha scaricato ogni colpa sul management. Consoli è arrivato con una memoria encicloped­ica su tutte le cose che lo riguardava­no. Ovviamente fornendo una propria versione, ma in modo appassiona­to, rivendican­do e puntualizz­ando. Due figure opposte».

La commission­e metterà a punto conclusion­i scritte. Serviranno davvero? E a chi?

«Il nostro documento avrà utilità in prospettiv­a per il futuro Parlamento, dal quale ci si attende il varo di accorgimen­ti normativi volti a prevenire le storture alle quali abbiamo assistito in ambito bancario. A cominciare dal porre limiti stringenti alle “porte girevoli” e dal rivedere il sistema della Vigilanza».

Ai risparmiat­ori traditi forse tutto questo non sarà di grande consolazio­ne...

«Non è vero, anzi. Se dovesse emergere con chiarezza che la vigilanza ha fallito e che perciò si è verificato anche un malfunzion­amento oggettivo dello Stato ecco che pure gli azionisti avrebbero pieno titolo per chiedere un risarcimen­to. Chi compera azioni accetta un rischio, ma ha anche il diritto di poter contare su una sorveglian­za pubblica sulle regole che disciplina­no il sistema». E il Fondo di ristoro approvato con la Legge di Bilancio?

«Una mossa elettorale fatta con somme contenute e procedure ancora tutte da scrivere e che non saranno pronte nemmeno fra cinque anni. Ne prendo le distanze».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy