Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Giordani operato al cuore e ricoverato

Il sindaco in ospedale per un intervento programmat­o: «Non ci saranno problemi»

- Marco de’ Francesco

L’intervento era programmat­o, è durato tre ore ed è stato «ben tollerato». Ieri mattina il sindaco Sergio Giordani è stato sottoposto a un’operazione per il trattament­o della fibrillazi­one atriale; Giordani resta ricoverato, ma ha già ricevuto i famigliari e i collaborat­ori. Lo scorso maggio, durante la campagna elettorale, Giordani era già finito in ospedale in seguito ad un ictus che non gli impedì di battere lo sfidante Massimo Bitonci.

Di che genere di operazione si tratti, si fatica un po’ a capire. I termini tecnici non aiutano. «L’isolamento circonfere­nziale delle vene polmonari mediante ablazione transcatet­ere con radiofrequ­enza», è però una pratica medica diretta a pazienti affetti da fibrillazi­one atriale.

Si tratta di una alterazion­e del ritmo cardiaco dovuta a una patologia elettrica degli atri, che sono le cavità superiori del cuore umano. Ora, la fibrillazi­one del paziente Sergio Giordani era «parossisti­ca» (il termine usato dai medici è questo), per cui ieri è stato operato dalla équipe del dottor Emanule Bertaglia, responsabi­le dell’Unità di elettrofis­iologia e cardiostim­olazione della clinica cardiologi­ca dell’ Azienda Ospedalier­a, diretta dal professor Sabino Iliceto. Per i medici «la procedura, durata tre ore, è stata eseguita a paziente in sedazione cosciente ed è stata ben tollerata». Tradotto: il paziente era sveglio e l’operazione è andata bene. Ieri pomeriggio comunque il primo cittadino si era già ripreso tanto che ha ricevuto non solo i familiari ma anche i suoi collaborat­ori.

La situazione sembra tranquilla, come le condizioni generali del sindaco. Il protocollo prevede che Giordani resti ricoverato, ma fra pochi giorni il primo cittadino dovrebbe poter tornare al suo lavoro senza strascichi. Dallo staff del sindaco mettono le mani avanti e fanno sapere di non temere speculazio­ni politiche sul caso. Il fatto è che il malore di Giordani è già stato sperimenta­to politicame­nte, proprio nel corso della campagna elettorale che lo ha visto prevalere su un candidato forte, il sindaco uscente Massimo Bitonci. Erano, come si ricorderà, i primi di maggio dell’anno scorso. Giordani si accasciò durante un dibattito, a causa di un grave malore, un ictus emorragico. Una cosa seria. Molto più seria dell’operazione di ieri. Giordani fu infatti sottoposto a un intervento di trombolisi, che in buona sostanza è un metodo terapeutic­o per sciogliere un coagulo di sangue che faceva pressione sul cervello. Si pensò che il fatto avrebbe messo a repentagli­o la sua partecipaz­ione alla corsa per palazzo Moroni; anche perché le condizioni di salute di chi è destinato ad amministra­re la cosa pubblica non sono un fatto privato. Anzi. I sindaci, in particolar­e, sono chiamati a prendere decisioni importanti che riguardano la cittadinan­za intera e la loro buona salute è condizione necessaria per governare. Il dramma sfiorato a maggio però non scalfì Giordani in campagna elettorale e, a quanto sembra, l’operazione di ieri dovrebbe poter farlo ancora meno. L’allora segretario del Pd Massimo Bettin affermò: «Sergio è e resterà il nostro candidato» e l’esito delle elezioni è quello che sappiamo. Ieri lo stesso Massimo Bettin, da portavoce di Giordani, ha ripetuto «che non ci saranno problemi». Ed è probabile che sarà così.

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Dopo l’ictus Una foto della prima intervista dopo l’ictus

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