Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Festa vip e maxi-regalo per la giudice Paulatti Tanto rumore per nulla
Si è scatenato un can can mediatico sul giudice civile del Tribunale di Rovigo Sandra Paulatti «rea»(si fa per dire) di aver invitato amici vari, tra cui anche liberi professionisti, a una sua festa privata di compleanno. Ciò mi lascia stupefatto e mi pare assurdo l’atteggiamento di questi «censori da bar». Conosco Sandra, rodigina da sempre, da 40 anni, quando ancora non era magistrato. Assunto questo ruolo avrebbe dovuto forse diventare «lotofaga» dimenticando tutto il passato? Sarebbe opportuno che nei ristoranti vi fossero dei tavoli con il cartellino “riservato ai magistrati” per evitare eventuali commistioni con professionisti ? Si dovrebbe protestare anche per il fatto che, da anni, club elitari, come il Rotary e il Lions hanno come soci magistrati che periodicamente partecipano a riunioni conviviali, seduti a fianco di persone che potrebbero, anche senza essere imputati, aver a che fare con la Giustizia? Vi è indignazione per il fatto che vi sono alcuni magistrati e anche almeno un componente del Consiglio superiore della magistratura (Csm) coniugati con avvocati? Ho fatto male ad invitare Sandra al mio terzo matrimonio, i cui testimoni sono stati gli amici Michele Bordon, Dario Curtarello e Giuseppe Silvestre (all’epoca rispettivamente presidente del Tribunale di Rovigo, sostituto procuratore della Repubblica e giudice), senza sentire critiche? Si è fantasticato sul «regalo» alla giudice (una quota di una vacanza di valore prenotata in un’agenzia di viaggi, Ndr), quasi che la Paulatti avesse affisso dei manifesti in proposito. Tutti gli inviti personali erano redatti in modo fantasioso e divertente, con la precisazione che se non si sapeva che regalo farle (non si va a una festa di compleanno «man scrollando») vi era a disposizione una «lista di nozze», giocando così, simpaticamente, sul fatto che una nubile come Sandra seguiva una tradizione piuttosto diffusa per chi contrae matrimonio. Concludo con un aforisma di cui non ricordo l’autore: «Nella terra di pecore belanti e somari che ragliano, una persona coraggiosa e onesta è destinata a creare uno scandalo».