Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
L’insegnante si difende «É tutto un errore Pronto a dimostrarlo»
L’insegnante trevigiano accusato di atti sessuali con minorenne non ci sta e si difende dopo il polverone che è scoppiato. «É tutto un errore - spiega - un fraintendimento. Questa storia si sgonfierà. Sono pronto a dimostrarlo». Il docente si dice pronto ad affrontare un processo, anche se i suoi avvocati stanno valutando l’ipotesi di un patteggiamento.
«È tutto un errore, un fraintendimento. Questa storia si sgonfierà. Sono pronto a dimostrarlo». Si difende il professore accusato di atti sessuali con minorenne, perché avrebbe intrattenuto chat con messaggi a sfondo sessuale e foto osé, con una sua studentessa di 16 anni. Lo ha fatto smentendo ogni addebito, a ottobre davanti al gip che ha rigettato la richiesta della procura di sospenderlo dall’insegnamento. E si dice pronto ad affrontare un processo anche se i suoi avvocati, Federico Vianelli e Alfonso Distaso, stanno valutando l’ipotesi di patteggiare. Una scelta alternativa al dibattimento, per non alimentare il clima e il clamore che hanno travolto l’uomo e la scuola. Ma il prof è convinto di poter smontare le accuse. Sia quelle contenute nella denuncia dei genitori della 16enne sia l’immagine del docente che starebbe emergendo dalle indagini. L’inchiesta della procura, le accuse della ragazzina, le testimonianze delle altre ragazze sarebbero solo fumo. Prodotto dal clamore che si è creato intorno a lui, quando la vicenda è diventata di pubblico dominio. E che lo avrebbe convinto inizialmente a chiedere un’aspettativa e, poco prima di Natale, a dimettersi dal suo incarico di docente. Impossibile per lui riprendere quella cattedra dopo quanto è successo.