Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
È tutto pronto per il nuovo tram ma restano tre nodi da sciogliere
Dovrà essere allargata una strada, costruito un ponte e tolta la ciclabile dell’Iris
Al centro di piazzale PADOVA Stazione, dopo i vari capolinea degli autobus cittadini, ci sono già le rotaie che aspettano la nuova tratta del tram.
Il mezzo (finanziato con 56 milioni di euro dal ministero a dicembre) partirà proprio da lì per arrivare, dopo un percorso di circa cinque chilometri e mezzo, nel cuore di Voltabarozzo al confine tra il Comune di Padova e quello di Ponte San Nicolò. In una decina di minuti, con in mezzo dodici fermate, sarà dunque possibile spostarsi dalla ferrovia alla periferia Sud-Est del capoluogo. E viceversa. Le modifiche
Nei prossimi giorni, per verificare se e come sia possibile apportare qualche modifica al progetto presentato quattro mesi fa (ma datato dicembre 2003), il vicesindaco Arturo Lorenzoni si recherà a Roma, dove si confronterà direttamente con i tecnici di piazzale di Porta Pia. Con tutta probabilità, però, sia il mezzo (quello su rotaia della francese Translohr) che il tragitto (quello che non prevede il transito in via Facciolati) resteranno quelli originari. Il percorso e le fermate
La partenza sarà quindi in piazzale Stazione, a poche decine di metri dalla fermata della linea in funzione dalla primavera 2007, quella che va da Pontevigodarzere alla Guizza, passando appunto per la ferrovia. La prima fermata della nuova tratta diretta a Voltabarozzo sarà invece di fronte al terminal delle corriere extraurbane, da dove poi il tram girerà prima destra, tagliando le due rotatorie, dopo a sinistra, imboccando via Tommaseo, e poi di nuovo a destra, prendendo via Gozzi e fermandosi all’altezza di piazzale Boschetti. Quindi, piegandosi leggermente a sinistra, il convoglio passerà sopra il Piovego tramite ponte
Omizzolo e poi proseguirà lungo via Morgagni, fermandosi all’incrocio con via Altinate e via Belzoni. Dopo, la corsa del mezzo su rotaia continuerà dritta prima su via Falloppio e poi su via Giustiniani, con una fermata all’ingresso del «vecchio» ospedale. In seguito, dopo aver tagliato la rotatoria di via Gattamelata, il tram procederà ancora dritto su via Sografi, dov’è prevista un’altra fermata, fino all’incrocio con via Forcellini. I problemi
A questo punto, più o meno a metà percorso (dopo che sarà risolto il nodo di Ponte Omizzolo), il convoglio affronterà il passaggio più delicato e discusso. Ovvero quello lungo la passeggiata LazzariD’Alberigo, cioè l’attuale itinerario ciclopedonale che, costeggiando l’ospedale Sant’Antonio, il Parco Iris e il liceo scientifico Cornaro (tre fermate), conduce fino alla riva del Bacchiglione. Qui, in parallelo a quello tra via Facciolati e via Piovese, è prevista la costruzione di un nuovo ponte, interamente dedicato al tram per collegarsi a via Michiel e via Zeno (due fermate). Infine, dopo aver oltrepassato il centro del rione, il convoglio imboccherà via Piovese e raggiungerà il nuovo capolinea Sud-Est, all’altezza del cavalcavia di corso Esperanto, dove verrà realizzato un parcheggio scambiatore simile a quelli di Pontevigodarzere e della Guizza. E da qui, dopo una breve sosta, la corsa ripartirà verso la Stazione. Con una frequenza di sei minuti. E con una capacità, almeno nelle intenzioni dell’amministrazione di 2.500 passeggeri all’ora.