Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Gli «scandali» del Pedrocchi «accendono» l’interesse di Cl e Alajmo

- (d.d’a.)

L’ultimo «scandalo», rilanciato anche da «La Repubblica», è la misteriosa sparizione delle due zampe leonine (una copia, di scarso valore, delle originali) che adornavano il bancone al centro del locale. La loro scomparsa, in base alla ricostruzi­one della proprietà dell’edificio (cioè il Comune di Padova), sarebbe avvenuta due settimane fa, durante la notte di fine-inizio anno, quando i gestori dell’immobile (la società milanese Fede Group Srl) hanno organizzat­o una festa con tanto di deejay, luci psichedeli­che, canti e balli fino all’alba. Un grande happening, con foto e video postati sui social, che ha di fatto trasformat­o lo storico Caffè Pedrocchi, uno dei monumenti più preziosi all’ombra del Santo, in una discoteca nel cuore della città, scatenando (con una certa puntualità, un episodio simile era capitato anche per il capodanno 2016-2017 quando una ragazza era stata ripresa mentre ballava con i tacchi sul bancone) fastidi e critiche dalle parti del Municipio. «Chi gestisce il Pedrocchi deve capire che non è soltanto un locale pubblico – continua a ripetere l’assessore alla Cultura Andrea Colasio – ma anche, soprattutt­o, un’opera che possiede un valore inestimabi­le e che, quindi, andrebbe trattata con molto più rispetto». I milanesi della Fede Group, dopo essersi aggiudicat­i un’apposita gara bandita dal Comune, sono a capo dello storico «caffè senza porte» da gennaio 2014. E, almeno dando retta al contratto (sulla base del quale versano al Municipio un affitto annuo pari al 12% del loro fatturato, una cifra che comunque non può essere inferiore a 80 mila euro), dovrebbero restarci per altri undici anni. Fino al 2029. Ma, oggi più che mai, il condiziona­le è d’obbligo. E non solo perché, da Palazzo Moroni, sono già arrivate loro due diffide per un utilizzo più «riguardoso» del Pedrocchi. Ma pure perché, ormai da settimane, circolano voci insistenti sul fatto che Comunione e Liberazion­e, che per un ventennio ha gestito il locale sempre con affidament­i diretti, vorrebbe tornare a guidare le stanze di via VIII Febbraio. Altre indiscrezi­oni, invece, riferiscon­o di un interesse anche da parte di Erminio Alajmo, titolare del ristorante stellato Michelin all’interno del Golf della Montecchia di Selvazzano.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy