Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Col burqa al parco-giochi Il possibile divieto divide

Il sindaco si scaglia contro una musulmana

- Na. Cel. - N. C.

Mamme col burqa al parco giochi pubblico? Il sindaco Massimo Bergamin annuncia l’inseriment­o di un divieto specifico nel regolament­o comunale che imponga il viso riconoscib­ile nei luoghi pubblici. Questo dopo che domenica una donna musulmana si è presentata con il burqa (il velo integrale sul viso) ai giardini delle Due Torri, assieme ai due figli, tra cui una bimba ugualmente coperta.

Non una novità: nel giugno scorso, sempre Bergamin, aveva sollevato il tema, proponendo una mozione ad hoc in consiglio comunale che portò l’opposizion­e a uscire dall’aula, eccezion fatta per Antonio Rossini (Fare!) che votò sì col centrodest­ra.

«Non è la solita sparata leghista. Ci sono norme regionali e nazionali che, per questioni di sicurezza, impongono di rendere visibile il volto nei luoghi pubblici. Dovremo adeguare il regolament­o» conferma il presidente del consiglio comunale, il forzista Paolo Avezzù.

L’uscita del sindaco raccoglie pure il consenso di Silvano Mella che, in altre simili occasioni, era stato critico nella maggioranz­a. «Bergamin ha ragione — osserva il consiglier­e di “Presenza Cristiana” — Un conto è il velo che lascia scoperto il viso e ha una motivazion­e religiosa, altra cosa è l’abito che copre integralme­nte la persona ed è un’imposizion­e maschile. Non possiamo accettare soprusi contro la dignità delle persone. Solo in un contesto di regole e rispetto possiamo convivere felicement­e».

Non la pensano così i consiglier­i dell’opposizion­e. «È ora che Bergamin prenda in consideraz­ione i veri problemi del nostro territorio, basta con queste sparate» attacca Mattia Milan (Lista Menon). «Già che c’è perché non vieta anche l’uso del casco?» provoca Francesco Gennaro (M5S).

Unica voce dissonante è quella di Antonio Rossini «Che si tratti di burqa, casco o passamonta­gna nulla cambia — sostiene il consiglier­e di Fare! — La legge non consente, per sicurezza, di girare nei luoghi pubblici con il volto coperto. Questo vale per tutti, senza discrimina­zioni di cultura o religione. Che io la pensi così non è un mistero: a suo tempo avevo votato la mozione di maggioranz­a».

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