Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Gala dello sport, una parata di stelle Malagò: «Veneto terra di eccellenze»
Padova, 62 i premiati al Bo. «Continuiamo il lavoro per Cortina 2021»
Giornata ricca di appuntamenti, quella di ieri, per il presidente del Coni Giovanni Malagò, diviso fra diversi impegni nella sua «toccata e fuga» padovana.
Poco prima delle 17 ha presenziato alla posa della prima pietra del progetto di ristrutturazione del Colbachini, storico complesso della città del Santo in cui nel lontano 30 agosto 1992 il mitico Sergej Bubka centrò il record mondiale di salto con l’asta con uno straordinario 6,12 entrato nella leggenda. Poi si è spostato nell’Aula Magna del Bo, dove ha premiato 62 atleti, tecnici, dirigenti e società sportive di tutte le province del Veneto in occasione del Galà dello Sport, indetto dal Coni regionale. E, infine, ha presenziato a un convegno organizzato in serata dall’Associazione «Il Cenacolo» guidata da Sergio Melai. Diviso fra mille impegni, il numero uno del Coni italiano, ha dedicato qualche pensiero in libertà alla spinosa situazione della Federcalcio italiana e alla candidatura del presidente dell’Assocalciatori Damiano Tommasi alla presidenza del massimo organismo calcistico italiano. «Non dirò se i candidati mi sembrano adatti — ha sorriso Malagò — quello che è palese è che non mi sembra ci sia unitarietà di intenti, quindi molti dei buoni presupposti da cui eravamo partiti si sono vanificati. È stata una presentazione con finale thriller — ha aggiunto — perché fino all’ultimo non si sapeva se arrivasse un altro nominativo».
Un intervento, quello di Malagò, che ha assunto toni piuttosto duri nei confronti del calcio italiano. Malagò ha pure toccato l’argomento della grave crisi finanziaria del Vicenza Calcio. «Il problema della terza serie italiana — ha detto — è molto sentito e serio. Se non esistono mecenati che mettono i soldi nelle squadre, il conto economico non sta in piedi. E per quanto riguarda il Vicenza, è una società storica, è impressionante quello che ha alle spalle. È un grido di dolore per tutti, e da questa storia usciamo tutti sconfitti». Parole significative, che si sono accompagnate a un veloce excursus sugli straordinari risultati dello sci azzurro a Bad Kleinkircheim e ai Mondiali di sci alpino in programma a Cortina nel 2021. «Pensiamo a una cosa alla volta — ha detto il numero uno del Coni — ci godiamo questo straordinario inizio di 2018 con il tris di Brignone, Goggia e Fanchini in discesa libera che, a mia memoria, non ha precedenti. Ed è forse un segnale beneaugurante per il nostro sport in questo anno appena cominciato. Per tutto il resto ci sarà tempo e modo per prepararci al meglio al grande appuntamento di Cortina 2021 che vedrà ancora il Veneto, da sempre una terra di eccellenze sportive, protagonista».
Malagò si è poi soffermato sull’inizio dei lavori di riammodernamento dello stadio Colbachini in un quartiere storicamente al centro di forti tensioni sociali come l’Arcella. «Aprire un impianto sportivo, soprattutto in una zona con problemi e degrado — ha spiegato facendo i complimenti al sindaco Sergio Giordani e alla precedente amministrazione che aveva avviato il progetto — è sempre un fatto positivo che merita il plauso». Raggiante il presidente del Coni Veneto Gianfranco Bardelle, che ha accompagnato Malagò per tutta la giornata padovana: «La presenza di Malagò — ha detto il numero uno del Coni regionale — attribuisce ancora maggior lustro a questo Gala dello Sport. Giusto tributo ad atleti e dirigenti che hanno scritto e scrivono pagine importanti dello sport nella nostra regione, che, come mole di attività e di risultati, è seconda solo alla Lombardia».