Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Borgo lascia Geox dopo un anno E il nuovo Ad arriva da Gucci
Da capo operativo di Gucci America ad amministratore delegato di Geox. Arriva direttamente da New York il bocconiano, con master alla London Business School, che dall’1 febbraio sarà il nuovo top manager di Montebelluna. Matteo Mascazzini, che in precedenza ha lavorato anche per Gianni Versace e Giorgio Armani, è stato cooptato ieri nel corso di una seduta del Consiglio di amministrazione della «scarpa che respira», durante la quale il board ha contestualmente salutato Gregorio Borgo, Ad rimasto in carica soltanto poco più di un anno. Una mossa che l’azienda attribuisce esclusivamente ad esigenze di ordine familiare espresse dallo stesso Borgo, il quale se ne va senza alcuna buonuscita e lasciandosi alle spalle un 2017 con numeri giudicati comunque in linea con le attese.
I risultati preliminari approvati sempre ieri dal Consiglio guidato da Mario Moretti Polegato fotografano un quadro di ricavi in linea con quelli dell’esercizio 2016 (884 milioni), con una leggera flessione di 1,8 punti a causa, è stato spiegato, della non ancora conclusa riorganizzazione della rete di negozi monomarca. Le vendite nei multimarca, infatti, segnano una progressione dell’1,4%. Il lavoro svolto per incrementare efficienza e marginalità, dicono ancora al quartier generale, ha dato i frutti attesi e i dettagli saranno noti con il prossimo Cda dell’1 febbraio, quando si insedierà Mascazzini.
Quanto alla nuova destinazione di Borgo, non sembra probabile che il manager possa ritornare in Pirelli, da dove era giunto un anno fa.
Moretti Polegato tiene in ogni caso a sottolineare come le manovre al vertice non debbano agitare gli investitori: «La focalizzazione sull’efficienza gestionale e lo stretto controllo sul circolante hanno consentito una ottima generazione di cassa di 67 milioni, dopo aver sostenuto investimenti per 30 milioni. Il gruppo è pertanto finanziariamente molto solido, con una posizione finanziaria netta negativa per soli 5 milioni. Perciò sono fiducioso di continuare nella politica di distribuzione dei dividendi agli azionisti».