Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Crisi di maggioranza ad Adria Barbujani: decido entro 48 ore
Il sindaco ipotizza un rimpasto parziale o totale oppure le dimissioni
«Le prossime 48 ore sono ADRIA determinanti». Massimo Barbujani, si da un paio di giorni per decidere se allontanare dalla giunta il proprio vice Federico Simoni (Forza Italia), come preteso da opposizione e dissidenti della maggioranza di centrodestra, che gli contestano scarsa chiarezza nei rapporti con «Coimpo», l’azienda di Ca’ Emo su cui sono aperti tre filoni d’inchiesta di cui uno per omicidio colposo a Rovigo per i quattro operai morti sul lavoro il 22 settembre 2014 e due per smaltimento illecito di rifiuti, rispettivamente in Procura a Firenze e in Dda a Venezia.
«Bisogna vedere se, spostando un elemento, regge il castello» dice il sindaco di Adria a un bivio: «Il rimpasto, complessivo o parziale oppure le dimissioni».
Il fronte «anti-Simoni» ha, in potenza, i numeri per mandare a casa Barbujani con Barnaba Busatto (Indipendente, ex Bobo Sindaco), Luca Azzano Cantarutti (Indipendenza Noi Veneto), Daniele Ceccarello (Fd’I), Marco Santarato (Lista Frazioni) che, uniti ai sei consiglieri di opposizione (Pd, Ibc, M5S), sarebbero maggioranza su 17 eletti.
A complicare la posizione politica di Simoni, che non risulta indagato, un’intercettazione citata in consiglio comunale da Cantarutti, secondo cui il vicesindaco avrebbe parlato di un tecnico comunale «da addomesticare» in relazione a «Coimpo».
Con loro Giorgia Furlanetto (Fd’I), l’assessore all’Ambiente che ha dichiarato la propria incompatibilità politica con Simoni in aula, durante uno scambio acceso con Barbujani che, già nei mesi scorsi, l’aveva cacciata, salvo richiamarla in giunta dopo un accordo di «pace». «Mentre la città, il comitato di Cà Emo, i consiglieri comunali chiedono venga sollevato il vicesindaco Simoni, in consiglio Bobo chiede a me le dimissioni» sbotta Furlanetto su Facebook.
Sergio Berlato, coordinatore veneto di Fd’I, sempre sul social network, solidarizza e commenta: «Se il sindaco chiede le tue dimissioni, cara Giorgia, vuol dire che ha deciso di suicidarsi, politicamente parlando. Per quanto il sindaco possa essere legato al vicesindaco, non credo che sia così stupido da decidere di sacrificare l’intera amministrazione comunale per una impuntatura difficilmente spiegabile ai cittadini di Adria. Sono sicuro che riusciremo a trovare un’adeguata soluzione per il bene della città».
E i carabinieri forestali, con una relazione trasmessa ai Comuni potenzialmente interessati, disegnano un quadro preoccupante per lo sversamento irregolare in ampi terreni dei fanghi dallo stabilimento di trattamento rifiuti. Per questo i sindaci di Adria, Pettorazza, Ceregnano, Gavello, Villadose, San Martino di Venezze, Papozze si sono dati appuntamento l’1 febbraio.