Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

È scontro sulla distruzion­e del murales

Il murales sulla palazzina ex Avis. L’artista: la street art non è duratura

- di Alessandro Macciò

L’ultimo murales in zona Stazione, quello di Alessio B col volto di Ayrton Senna verrà abbattuto stamattina. La decisione, ieri in giunta per far spazio a un’area pedonale, contro il degrado.

È rimasto in piedi un giorno in più degli altri muri, sorvolato dal braccio della ruspa che ieri ha continuato a rovistare noncurante tra i detriti circostant­i. Il murale di Alessio B col volto di Ayrton Senna e il profilo di Rio de Janeiro verrà abbattuto stamattina: la decisione è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri al termine di una riunione di giunta comunale piuttosto tesa, con il dilemma del primato tra arte e sicurezza urbana all’ordine del giorno. L’oggetto al centro del contendere è la palazzina ex Avis all’incrocio tra via Trieste e piazza De Gasperi, in zona Stazione, di cui Andrea Micalizzi (assessore ai Lavori pubblici) e Antonio Bressa (assessore alle Attività produttive) avevano annunciato da tempo l’abbattimen­to: al posto del rudere, utilizzato come nascondigl­io da molti spacciator­i, dovrebbe spuntare un’area pedonale con chioschi, alberi e plateatici, per sottrarre la piazza al degrado e rilanciare i negozi della zona.

Il problema è che sul lato nord della palazzina c’è il murale realizzato a cinque mani nel 2016 dal writer padovano Alessio B e dalla crew francese La Cremerie di Rennes: da un lato il ritratto del pilota brasiliano Ayrton Senna, dall’altro la sagoma stilizzata del Cristo Redentore che veglia Rio de Janeiro dall’alto. Nel giro di pochi mesi, l’opera è diventata uno dei murales più conosciuti e apprezzati di Padova. Tanto che lunedì, quand’è arrivato il momento di demolire il fabbricato, l’assessore alla Cultura Andrea Colasio si è opposto e ha chiesto una proroga per trovare una soluzione. Insomma, da un lato i negozianti, dall’altro gli artisti. E in mezzo il braccio di ferro tra gli assessori.

Ieri i negozianti di piazza De Gasperi erano più stupiti che arrabbiati: «Non posso credere che si stia discutendo davvero di questo - dice il titolare del bar Gordo’s -. Se resta il muro, non c’entra niente col progetto elaborato dal Comune». «Al ristorante brasiliano di piazza De Gasperi c’è una copia del murale - aggiunge Leonardo, il tabaccaio -. Anche se c’è un’opera d’arte, quel muro resta sempre un vespasiano e bisogna abbatterlo per rilanciare la zona. Spero che prevalga il buonsenso».

Alla fine il Comune ha confermato la demolizion­e e ha annunciato che «il sacrificio del murale sarà ampiamente compensato dalla organizzaz­ione di una grande biennale internazio­nale dedicata agli street artist, che coinvolger­à tutta la città e che verrà pianificat­a a breve». Dal canto suo, Alessio B l’ha presa con filosofia: «Mi dispiace per l’abbattimen­to, ma la street art non è duratura e fa parte del gioco. Però ben venga il dibattito: il lato positivo della vicenda è proprio che in questi giorni si è parlato molto del nostro movimento artistico e che magari in futuro le opere verranno osservate con un altro tipo di sensibilit­à».

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