Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

C’è l’ok della Corte dei conti Inizia il conto alla rovescia per la seconda linea del tram

Progetto definitivo entro la fine di aprile, cantieri entro il 2020

-

Non c’è (più) tempo da perdere. Per non correre il rischio di smarrire il finanziame­nto statale di 56 milioni di euro per la realizzazi­one della nuova linea di tram dalla Stazione a Voltabaroz­zo, Palazzo Moroni dovrà inviare a Roma il progetto definitivo entro la fine di aprile. E sempre per non rendere vani gli sforzi compiuti dai parlamenta­ri del Pd (in primis dal senatore Giorgio Santini) per ottenere lo sblocco del contributo governativ­o, il Comune dovrà appaltare i lavori entro la fine del 2020. A dettare nero su bianco le due scadenze, una davvero imminente e l’altra solo in apparenza più lontana, è il decreto firmato il 22 dicembre scorso dal ministro delle Infrastrut­ture e dei Trasporti Graziano Delrio che, dopo aver ricevuto il necessario via libera da parte della Corte dei Conti, verrà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale tra oggi e venerdì. Proprio quando il vicesindac­o con delega alla Mobilità Arturo Lorenzoni si recherà nella capitale per fare il punto della situazione direttamen­te con uno dei tecnici più fidati dello stesso Delrio, ovvero Virginio Di Giambattis­ta, direttore generale del settore dedicato al trasporto pubblico locale.

Nel decreto, protocolla­to ufficialme­nte l’altro giorno dagli uffici del ministero di piazzale di Porta Pia, si sottolinea come i soldi assegnati a Padova facciano parte di un finanziame­nto complessiv­o, a livello nazionale, di un miliardo e 400 milioni di euro e riguardino «il completame­nto, il potenziame­nto e la valorizzaz­ione delle linee metropolit­ane e tranviarie esistenti». In questo senso, ad esempio, Roma, Milano, Torino e Genova hanno incamerato contributi rispettiva­mente per 425, 396, 223 e 137 milioni di euro. Mentre Catania e Firenze, una per 59 e l’altra per 47 milioni di euro, hanno ottenuto aiuti economici simili a quello della città del Santo.

Nel decreto, inoltre, si specifica come tutti gli interventi siano stati sovvenzion­ati in consideraz­ione della loro «maturità progettual­e», valutata in base al «livello di progettazi­one», all’«esistenza di una valutazion­e di impatto ambientale» e allo «stato di avanzament­o delle richieste di autorizzaz­ioni e/o espropri». E quindi non è un caso che il progetto preliminar­e inviato a Roma a metà settembre scorso da Lorenzoni e dal sindaco Sergio Giordani (con la relativa richiesta di finanziame­nto) sia proprio quello elaborato nel 2003 dalla Net Engineerin­g Spa di Monselice, che al ministero già conoscono molto bene da parecchio tempo. Ecco insomma spiegato perché, in merito alla nuova linea di tram Stazione-Voltabaroz­zo, i margini di manovra per apportare modifiche al mezzo da adottare e al percorso da seguire paiono piuttosto stretti. Tanto che, con tutta probabilit­à, dovrebbe essere utilizzato un veicolo su rotaia molto simile a quello che, ormai da quasi undici anni, è in funzione lungo la tratta Pontevigod­arzere-Guizza. E, ugualmente, il tragitto dovrebbe restare quello originario che prevede il passaggio non in via Facciolati, ma sull’itinerario della pista ciclopedon­ale che collega via Sografi con l’argine del Bacchiglio­ne costeggian­do il Parco Iris e il retro dell’ospedale Sant’Antonio. Scenario, quest’ultimo, che sta creando più di qualche turbolenza nella maggioranz­a, soprattutt­o dalle parti di Coalizione Civica. Ma il tempo per discutere è poco. Tra novanta giorni, infatti, il progetto definitivo va mandato al ministero. Davide D’Attino

 ??  ?? Il tram Il sindaco Sergio Giordani. Sullo sfondo il tram attuale
Il tram Il sindaco Sergio Giordani. Sullo sfondo il tram attuale

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy