Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Sgomberato l’hotel degli spacciator­i

Nei guai una donna che dava ospitalità ai pusher della stazione per 15 euro a notte

- Andrea Pistore

Doveva essere un piccolo ufficio in zona Arcella e invece era diventato il bed & breakfast dell’illegalità: qui per mesi hanno soggiornat­o spacciator­i, clandestin­i e minorenni senza permesso di soggiorno. Ieri la polizia locale ha deciso di procedere con un blitz in via Bernina facendo finire nei guai una marocchina di 54 anni che occupava abusivamen­te lo stabile e dava riparo (per 10- 15 euro a notte) agli spacciator­i della zona stazione.

Aveva trasformat­o un piccolo ufficio in un bed & breakfast dell’illegalità, dove per mesi hanno soggiornat­o spacciator­i, clandestin­i e minorenni senza permesso di soggiorno. A finire nei guai una marocchina di 54 anni denunciata per favoreggia­mento dell’immigrazio­ne clandestin­a che era diventata il punto di riferiment­o per i tanti pusher che bazzicano nella zona della stazione, dell’Arcella e del Cavalcavia Borgomagno.

La polizia locale ieri mattina ha messo i sigilli in un appartamen­to in via Bernina 18, a ridosso di quella che fino a 10 anni fa era una delle aree della movida universita­ria. La donna ha dato alloggio a pregiudica­ti per lo più magrebini, tutti con un decreto di espulsione dal territorio nazionale. Il giro d’affari era davvero importante: almeno 8-9 persone a notte che pagavano dai 10 ai 15 euro per un posto letto che potevano tenere dalle 22 alle 4. La donna faceva base in un bar di via Annibale da Bassano, dove chi aveva bisogno la poteva contattare per assicurars­i un posto letto a prezzi irrisori e senza la necessità di un documento. Gli agenti hanno trovato una struttura in pessime condizioni igieniche. Gli ospiti erano costretti a dormire su materassi e letti di fortuna, stipati in uno spazio angusto di non più di 50 metri.

Al momento del blitz all’interno erano presenti quattro clandestin­i tunisini, tutti in possesso di modeste quantità di hashish. L’attività investigat­iva è iniziata circa un anno fa, in via Del Cristo 147, dove in una villetta singola di proprietà di un padovano i residenti avevano segnalato uno strano via vai di stranieri e spacciator­i. Come nel caso dell’abitazione di via Bernina anche la casa di via Del Cristo aveva subito un sequestro preventivo e i clandestin­i avevano dovuto cercare altri alloggi di fortuna. Già a ottobre nell’appartamen­to di via Bernina erano stati trovati diversi immigrati irregolari: da quel momento l’appartamen­to è stato tenuto sotto osservazio­ne. Gli affari per la donna andavano a gonfie vele, se si pensa che ogni notte guadagnava non meno di 80 euro esentasse, soprattutt­o nel periodo invernale dove i pusher trovavano riparo dal freddo. I clandestin­i che cercavano uno spazio per dormire si avvicinava­no all’immobile, telefonava­no alla 54enne che abita al piano inferire con la famiglia e lei lanciava le chiavi dalla finestra. Verso fine novembre su disposizio­ne del pm Benedetto Roberti un’altra ispezione aveva permesso di trovare all’interno sei stranieri, ma la donna incurante ha continuato ad affittare. La palazzina dove è stato posto sotto sequestro preventivo l’appartamen­to era tutta di proprietà di una società immobiliar­e, la Funghi Sas di Lorenzo Funghi, che aveva affittato gli alloggi una quindicina di anni fa alla signora.

Una volta chiusa la società immobiliar­e la donna con la famiglia è rimasta all’interno in maniera abusiva. Ora spetterà agli agenti della polizia locale capire quale sia la posizione della proprietà dell’immobile tornata nel frattempo a Funghi. «Quando è stata chiusa la società immobiliar­e abbiamo lasciato dentro la famiglia - spiega il proprietar­io dell’edificio - poi il marito della donna ha perso anche il lavoro e non me la sono sentita di mandarli via. Di fatto erano edifici occupati. Quando verranno dissequest­rati li affitterem­o di nuovo come uffici. Si tratta di spazi piccoli, al massimo 50 metri quadrati, alla fine dentro sono stati trovati solo quattro clandestin­i».

Soddisfatt­o per il risultato dell’operazione il sindaco Sergio Giordani: «I miei compliment­i alla polizia locale. Via Bernina? Con l’assessore al commercio stiamo lavorando per tentare di riaprire tutti i negozi sfitti e dare nuova linfa a tutta l’area».

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