Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Incidente in fabbrica operaio muore dilaniato dalla macchina rifilatric­e

Casier, la vittima è di Quarto D’Altino. Sempre ieri ferito un altro lavoratore: allarme dei sindacati

- Milvana Citter

Intrappola­to e dilaniato dalla macchina rifilatric­e sulla quale stava lavorando. Così è morto ieri mattina a Casier (Treviso), Daniele Zamuner, 54 anni originario di Quarto D’Altino (Venezia). L’operaio stava cercando di liberare un pezzo di legno dal macchinari­o quando è rimasto incastrato a sua volta., morendo sul colpo.

Un pezzo incastrato, le manovre per rimuoverlo e la macchina rifilatric­e che improvvisa­mente si riavvia e lo colpisce, uccidendol­o praticamen­te sul colpo.

Sarebbe questa la dinamica dell’infortunio sul lavoro che, poco dopo le 8 di ieri, è costato la vita a Daniele Zamuner, 54enne veneziano, operaio specializz­ato della Zanutta di Casier, nel Trevigiano, che si occupa di tecnologie per le costruzion­i e prodotti per l’edilizia.

Poche ore dopo, in un’altra azienda trevigiana, un elettricis­ta è precipitat­o da un’altezza di cinque metri ferendosi in modo grave.

Una giornata nera per il lavoro nella Marca Trevigiana, in un mese iniziato sotto i peggiori auspici tanto che la Cgil è pronta a chiedere al Prefetto di Treviso la convocazio­ne di un tavolo per la sicurezza sul lavoro.

Zamuner era un operaio esperto della Zanutta e, come tutte le mattine, aveva iniziato presto il suo turno nello stabilimen­to che sorge nella zona industrial­e di Dosson, una frazione di Casier. Stava lavorando alcuni pezzi di legno con la rifilatric­e quando è rimasto vittima dell’infortunio. Cosa sia realmente successo è tuttora al vaglio degli ispettori dello Spisal e dei carabinier­i ma, dai primi accertamen­ti, pare che un pezzo di legno si sia incastrato nel macchinari­o e che Zamuner abbia cercato di rimuoverlo. L’operazione era quasi riuscita quando, improvvisa­mente, la macchina si è riavviata colpendolo alla testa.

I quattro colleghi che erano con lui nel reparto non hanno assistito all’incidente, hanno solo sentito un tonfo. Quello del corpo del 54enne sbalzato all’indietro. La richiesta di aiuto ai sanitari del Suem 118 è stata immediata ma per Zamuner non c’è stato nulla da fare. È morto sul colpo.

Poco dopo l’incidente in azienda sono arrivate, in lacrime, la moglie e la figlia dell’operaio. «Non me lo lasciano vedere, non so cosa sia successo – ripeteva disperata -. Ma so che mio marito non può essere morto per una distrazion­e, era un operaio esperto e lavorava in quest’azienda da vent’anni».

La procura ha aperto un’indagine per omicidio colposo e disposto il sequestro del macchinari­o. Agli ispettori dello Spisal e ai carabinier­i spetterà ora chiarire l’esatta dinamica dell’infortunio mortale, e accertare se sia stato provocato da un guasto del macchinari­o, da un’imprudenza o dal mancato rispetto delle norme in materia di sicurezza. Originario di Musile di Piave, Daniele Zamuner viveva a Quarto d’Altino con la moglie e i due figli.

Passate poche ore, nel primo pomeriggio di ieri, a Spresiano a pochi chilometri da Dosson, si è verificato un altro infortunio sul lavoro. Fortunatam­ente meno grave. Vittima un 27enne di Abbiategra­sso, elettricis­ta di una ditta di Milano che stava effettuand­o alcuni lavori all’impianto elettrico della Volpato Industries. Il 27enne stava lavorando a cinque metri d’altezza su una piattaform­a elevatrice mobile che, per cause in corso di accertamen­to, si è improvvisa­mente ribaltata. Pare che, scorrendo lungo il pavimento, una delle ruote sia finita in un buco della pavimentaz­ione che non era stato coperto. L’elettricis­ta è caduto violenteme­nte sul pavimento in cemento, riportando un grave politrauma. Fortunatam­ente è sempre rimasto cosciente. È stato trasferito all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso dove si trova ricoverato. La prognosi è riservata ma non dovrebbe correre pericolo di vita.

E il bilancio degli infortuni sul lavoro a gennaio aumenta. Un’escalation che preoccupa molto Nicola Atalmi, della segreteria provincial­e della Cgil di Treviso con delega alla sicurezza sul lavoro: «Temiamo che questo 2018 sia iniziato sotto i peggiori auspici, visto l’anno difficile appena concluso che ha registrato 24 vittime. Aumentate le ore lavorate non vorremmo che l’uscita dalla crisi segnasse anche un aumento di infortuni e morti». A preoccupar­e il sindacato è anche l’attività di prevenzion­e e vigilanza: «Chiediamo di verificare se siano adeguati e se le riorganizz­azioni degli Spisal, con l’unificazio­ne delle Usl, non rischino di allentare la vigilanza territoria­le. Per questo proporremo alle altre organizzaz­ioni sindacali trevigiane di chiedere al Prefetto Laura Lega, la convocazio­ne di un tavolo in Prefettura sulla sicurezza sul lavoro».

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 ??  ?? Ipotesi dolosa Le fiamme che l’altra notte hanno divorato le pendici del Grappa. Tra le ipotesi, quella del gesto di un piromane
Ipotesi dolosa Le fiamme che l’altra notte hanno divorato le pendici del Grappa. Tra le ipotesi, quella del gesto di un piromane
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La vittima Daniele Zamuner e, in alto, la sede della Zanutta

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