Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Faro di Marghera l’Arpav invita a cambiare la legge

- di Francesco Bottazzo

«Rispetta la legge, ma non i principi che l’hanno ispirata». L’Arpav salva ma non assolve il faro di Marghera. E per questo proporrà al Consiglio regionale «una revisione che disciplini tali eventi».

Non viola la legge solo perché va aggiornata e non prevede simili situazioni. Arpav «salva» ma non assolve il faro di Marghera che con il suo raggio di luce arriva a 12 chilometri di altezza. Il sindaco Luigi Brugnaro l’aveva pensata come installazi­one per il Centenario di Porto Marghera mai avrebbe pensato di scatenare una simile reazione. Sono infatti già 8300 le persone che hanno virtualmen­te sottoscrit­to la petizione per far spegnere il faro (ma c’è anche quella per lasciarlo acceso). Qualcuno ha anche presentato denunce come Leopoldo dalla Gassa che gestisce l’Osservator­io astronomic­o nel Vicentino. «È vietato, su tutto il territorio regionale, l’utilizzo anche temporaneo, di fasci di luce fissi o rotanti, di qualsiasi colore e potenza, come i fari, i laser, le giostre luminose e ogni tipo di richiamo luminoso, a scopo pubblicita­rio o voluttuari­o», cita la legge regionale sull’inquinamen­to luminoso. Peccato però che Ramses II, così come è stato chiamato il faro di Marghera, viene considerat­o un fascio di luce commemorat­ivo. E a tempo, consideran­do che la richiesta del Comune è fino l 28 marzo. Non a caso Arpav, tirato «per la giacchetta» a destra e a manca non può che sottolinea­re che nella legge regionale c’è un «buco», evitando così di prendere una posizione diretta. «Il faro pur non trovando una puntuale disciplina nella legge regionale veneta sull’inquinamen­to luminoso, risulta di per sé non coerente con i principi ispiratori della stessa, pertanto l’Osservator­io proporrà al consiglio regionale una revisione che disciplini tali eventi».

In sostanza: il faro è troppo luminoso, ma non possiamo vietarlo.

Del resto la legge regionale ha nove anni e la tecnologia e i «costumi» sono cambiati, ne sono prova i 72000 watt di Marghera superiori al faro di luce che fu usato a New York a Ground Zero. Ca’ Farsetti dal canto suo non fa passi indietro, anche perché il fascio di luce, nonostante l’autorizzaz­ione dell’Enav (l’ente nazionale per l’aviazione) sia dal tramonto all’alba, è accesso solamente sei ore o poco più: dalle sei della sera a mezzanotte e mezza. A poco vale l’intenzione di Arpav di avviare sul tema un confronto con il Comune consideran­do che fra poco più di due mesi il faro sarà spento definitiva­mente, e le ore di accensione sono limitate. Anche perché, ricorda il Comune di Venezia, si tratta di una vera e propria installazi­one artistica per il cento anni di Porto Marghera.

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Fuori scala I 12 chilometri del faro Ramses II visto dal ponte strallato

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