Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Faro di Marghera l’Arpav invita a cambiare la legge
«Rispetta la legge, ma non i principi che l’hanno ispirata». L’Arpav salva ma non assolve il faro di Marghera. E per questo proporrà al Consiglio regionale «una revisione che disciplini tali eventi».
Non viola la legge solo perché va aggiornata e non prevede simili situazioni. Arpav «salva» ma non assolve il faro di Marghera che con il suo raggio di luce arriva a 12 chilometri di altezza. Il sindaco Luigi Brugnaro l’aveva pensata come installazione per il Centenario di Porto Marghera mai avrebbe pensato di scatenare una simile reazione. Sono infatti già 8300 le persone che hanno virtualmente sottoscritto la petizione per far spegnere il faro (ma c’è anche quella per lasciarlo acceso). Qualcuno ha anche presentato denunce come Leopoldo dalla Gassa che gestisce l’Osservatorio astronomico nel Vicentino. «È vietato, su tutto il territorio regionale, l’utilizzo anche temporaneo, di fasci di luce fissi o rotanti, di qualsiasi colore e potenza, come i fari, i laser, le giostre luminose e ogni tipo di richiamo luminoso, a scopo pubblicitario o voluttuario», cita la legge regionale sull’inquinamento luminoso. Peccato però che Ramses II, così come è stato chiamato il faro di Marghera, viene considerato un fascio di luce commemorativo. E a tempo, considerando che la richiesta del Comune è fino l 28 marzo. Non a caso Arpav, tirato «per la giacchetta» a destra e a manca non può che sottolineare che nella legge regionale c’è un «buco», evitando così di prendere una posizione diretta. «Il faro pur non trovando una puntuale disciplina nella legge regionale veneta sull’inquinamento luminoso, risulta di per sé non coerente con i principi ispiratori della stessa, pertanto l’Osservatorio proporrà al consiglio regionale una revisione che disciplini tali eventi».
In sostanza: il faro è troppo luminoso, ma non possiamo vietarlo.
Del resto la legge regionale ha nove anni e la tecnologia e i «costumi» sono cambiati, ne sono prova i 72000 watt di Marghera superiori al faro di luce che fu usato a New York a Ground Zero. Ca’ Farsetti dal canto suo non fa passi indietro, anche perché il fascio di luce, nonostante l’autorizzazione dell’Enav (l’ente nazionale per l’aviazione) sia dal tramonto all’alba, è accesso solamente sei ore o poco più: dalle sei della sera a mezzanotte e mezza. A poco vale l’intenzione di Arpav di avviare sul tema un confronto con il Comune considerando che fra poco più di due mesi il faro sarà spento definitivamente, e le ore di accensione sono limitate. Anche perché, ricorda il Comune di Venezia, si tratta di una vera e propria installazione artistica per il cento anni di Porto Marghera.