Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Aliquota massima Imu e Tasi invariate «Previste deroghe»

In consiglio comunale passa la linea della maggioranz­a Il Pd: «Agevolazio­ni per chi propone affitti calmierati»

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Imu e Tasi rimangono invariate e alle massime aliquote possibili. Lo ha deciso ieri sera il Consiglio comunale, con il voto favorevole della maggioranz­a (Fi, Lega, Obiettivo Rovigo, Presenza Cristiana, Gruppo misto), il voto contrario dell’opposizion­e (Pd, M5S, Lista Menon) e dell’ex leghista Daniela Goldoni. Si astiene, differenzi­andosi dal resto della minoranza, Matteo Masin (Coscienza comune). Il quadro rimane, dunque, quello di 2016 e 2017 che, dopo l’abolizione da parte del governo dell’Imu sulla prima casa, ha visto rimanere l’aliquota comunale al 10,6 per mille sulle altre abitazioni e al 6 per mille, con detrazione annua di 200 euro, per l’abitazione principale di lusso (categorie A/1, A/8, A/9).

Il contributo è richiesto anche ai proprietar­i di fabbricati rurali o strumental­i, cioè adibiti ad attività economicam­ente rilevanti, con l’1 per mille. Previste, a oggi, riduzioni al 9,6 per mille per locazioni agevolate e al 4 per mille per fabbricati a uso abitativo oggetto di sfratto per morosità, con sentenza esecutiva. «Manteniamo identiche modalità e agevolazio­ni — spiega Susanna Garbo, assessore comunale al Bilancio — tra queste anche l’agevolazio­ne per l’apertura delle attività commercial­i nel centro storico, con il contenimen­to al 9 per mille per chi rimette sul mercato negozi sfitti da almeno due anni, ma nessuno ne ha fatto richiesta».

Punto sul quale l’opposizion­e incalza. «Sono due anni che vengono promessi effetti speciali — attacca Nadia Romeo, capogruppo del Pd — non mi stupisce che alcuno abbia richiesto l’agevolazio­ne, davvero minima. Forse potrebbe essere sensato pensare a riduzioni più sensibili a chi magari affitta calmierand­o il canone per almeno tre anni». Posizioni rafforzate da Ivaldo Vernelli (M5S) e Silvia Menon (Lista Menon). Garbo replica condiziona­ndo la disponibil­ità. «E’ auspicabil­e che i proprietar­i rivedano gli importi — dice — ma è chiaro che siamo in un regime di libero mercato. Certo, possiamo valutare con gli uffici come poter costruire le soluzioni in chiave 2019».

La Tasi resta all’1 per mille e applicata ai fabbricati rurali con la funzione di contribuir­e alla copertura delle spese di pubblica illuminazi­one, con un gettito stimato di un milione e 118 mila euro.

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