Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Conto choc, Brugnaro: «Denunciate i furbi»
Venezia, il sindaco in campo: «Ci tuteleremo» E l’Ascom paga il pranzo ai turisti giapponesi
«A Venezia l’ospitalità è sacra, puniremo questi disonesti». Sono passati cinque giorni da quando è scoppiato il caso del conto da 1.100 al ristorante «Da Luca» e ora il sindaco Luigi Brugnaro promette il pugno di ferro contro i furbetti che se ne approfittano dei turisti.
A parte un tweet di domenica in cui garantiva «adeguate verifiche sulla vicenda», finora Brugnaro non era ancora intervenuto. «Invitiamo tutti, dai residenti agli ospiti della città a denunciare tempestivamente comportamenti illegittimi di esercenti o di chiunque altro - si legge in una nota del Comune - a tutela dei consumatori e della stragrande maggioranza degli operatori che lavorano in maniera professionale e nel rispetto delle regole».
Il sindaco annuncia anche che «saranno valutate azioni per la tutela dell’immagine di Venezia: non possiamo tollerare comportamenti, che mettono in cattiva luce una consolidata tradizione di ospitalità». Ma c’è di più, «Da Luca» a breve potrebbe dover chiudere, i controlli di Usl, Nas e vigili hanno portato alla luce irregolarità igienico-sanitarie e amministrative: «Tra le sanzioni è prevista anche la temporanea chiusura dell’esercizio», sottolinea la direttrice dei Servizi comunali a cittadino e imprese Stefania Battaggia.
Al momento, quello che è certo è che il locale dovrà pagare 20 mila euro di multa e il titolare potrebbe dover affrontare denunce penali. Intanto, Ascom ieri si è fatta avanti per pagare il contro dei quattro giapponesi che per quattro fiorentine e una frittura mista hanno sborsato più di 1.100. L’episodio ha fatto il giro del mondo e Venezia, che all’estero ha la nomea di essere una città dove i turisti hanno spesso brutte sorprese, sta perdendo credibilità internazionale.
«Per salvaguardare l’immagine di Venezia e scusarci dell’inconveniente capitato ai giovani studenti giapponesi, offriremo noi i 1.100 euro a rimborso del conto del ristornate», dice il presidente di Ascom Venezia Roberto Magliocco. Due giorni fa, l’associazione degli albergatori (Ava) ha invece aperto le porte dei propri hotel a 4 e 5 stelle ai ragazzi per un weekend di soggiorno gratuito. Peccato che il gruppo sia già rientrato in Giappone e non potrà accettare l’offerta. Per evitare che in futuro capitino di nuovo fatti del genere, c’è chi propone un «bollino nero» per i ristoratori che si sono macchiati di truffe ai visitatori e l’assessore alla Sicurezza Giorgio D’Este ha in mente di aprire una pagina web per le segnalazioni.
«Penso ad gruppo sui social network dove chiunque possa denunciare episodi simili in modo da poter subito intervenire», spiega. Non è però solo il conto esoso del pranzo a far scoppiare polemiche in città, c’è anche il fatto che «Da Luca» è inserito in «Venice quality food», un progetto del 2012 di Aepe (Associazione pubblici esercizi) con il patrocinio del Comune e che puntava ad identificare i locali migliori del centro storico.
Ieri, il gestore Kazi Babar (il titolare è invece Zheng Chegyi) ha deciso di rinunciare al marchio con una lettera al direttore di Aepe Ernesto Pancin. «Ringraziandola per la disponibilità a difenderci in questa nostra disavventura si legge -, riteniamo opportuno interrompere l’adesione al progetto e sospenderci dall’associazione, auspicando di potervi rientrare non appena avremo chiarito l’intera vicenda». Una scelta che non placa però le proteste, il Gruppo 25 Aprile, che per primo ha denunciato l’episodio, chiede le dimissioni di Pancin, «per il danno d’immagine che sta arrecando a Venezia e alla categoria». Il capogruppo del Pd in Comune Andrea Ferrazzi si scaglia contro Brugnaro: «Prima dà dei pezzenti ai quei turisti inglesi che gli hanno scritto a novembre per una truffa simile e ora stigmatizza il nuovo caso - tuona -. La difesa della città va fatta con coerenza, non a giorni alterni». Tripadvisor, infine, ha bloccato le recensioni del locale.
Magliocco (Ascom) Per salvaguardare l’immagine di Venezia offriremo i 1.100 euro agli studenti giapponesi