Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Trattenuti fondi di risultato, 4 Usl denunciate
Lo aveva annunciato e l’ha fatto. L’Anaao, sindacato degli ospedalieri, ha depositato nei Tribunali competenti per territorio quattro denunce contro le ex Usl di Belluno e Feltre (ora riunite nella Dolomitica), Rovigo e Adria (fuse nella Polesana) per la mala gestio dei residui dei fondi di risultato dei medici. «Le aziende sanitarie dovrebbero corrisponderli ai camici bianchi entro la fine di ogni anno — spiega Andriano Benazzato, segretario regionale dell’Anaao — e invece da dieci anni non tutte lo fanno. Le Usl da noi denunciate hanno usato questi soldi non per valorizzare economicamente gli incarichi gestionali e professionali ed eventualmente, in seconda istanza, per retribuire a consuntivo o a saldo gli obiettivi di risultato raggiunti dai medici, ma li hanno o accumulati o impiegati per finanziare in modo non dovuto obiettivi aggiuntivi. Oppure per acquistare prestazioni e ore di lavoro aggiuntive dagli stessi professionisti. Un comportamento illecito da parte delle Usl, che anno dopo anno un danno hanno inflitto un danno ripetuto a tutti i colleghi, di tipo sia retributivo sia previdenziale».
Secondo l’Anaao le ex Usl di Belluno e Feltre hanno accumulato 6 milioni di euro di residui dei fondi contrattuali, mentre le ex Usl di Rovigo e Adria avrebbero utilizzato «in modo illegittimo» 1,4 milioni di euro nel 2016 e altrettanti nel 2017. Poi c’è la posizione dell’ex Usl 15 dell’Alta Padovana, che ha però deciso di evitare la denuncia per appropriazione indebita iniziando a erogare i 4,3 milioni messi da parte. «Il terzo ricorso non è stato depositato perchè l’azienda padovana ci ha convocati per tre volte nel giro di pochi giorni, con l’intento di arrivare ad un accordo integrativo aziendale — rivela Benazzato —. L’accordo raggiunto consentirà nei prossimi mesi la corresponsione media pro capite di quasi 12mila euro a tutti i dirigenti medici dell’ex Usl 15 Alta Padovana, ora convogliata nell’Usl 6 Euganea. E’ un bel successo politico e tecnico per la nostra associazione e, per l’entità della cifra media pro capite corrisposta, il più importante conseguito ad oggi nel nostro Paese. E’ un monito per tutte le altre aziende sanitarie, perchè siamo convinti che le illegittimità descritte siano molto diffuse».
Il 30 gennaio i sindacati degli ospedalieri si riuniranno per confermare o meno il nuovo sciopero proclamato per i prossimi 8 e 9 febbraio. O sostituirlo con altre forme di protesta.