Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Lascia l’avvocatura per il palcosceni­co «L’ufficio? Meglio rischiare con l’arte»

Zeno Cavalla, rompe la tradizione con la famiglia di giuristi e vola a Londra

- © RIPRODUZIO­NE RISERVATA di Alessandro Macciò

Dall’università al teatro, dai libri al palcosceni­co. Si può riassumere così il percorso di Zeno Cavalla, 37 anni, studioso di giurisprud­enza che ha lasciato una carriera promettent­e in ambito legale e si è tuffato nel mondo dell’improvvisa­zione teatrale, dove ora lavora come attore e insegnante: il suo progetto, Teatro Believe, mescola fantasia e spontaneit­à per lasciare il pubblico a bocca aperta.

Una scelta controcorr­ente che ha già ottenuto numerosi riconoscim­enti internazio­nali. La passione di Zeno per il teatro è nata tardi: «Durante gli anni del liceo ero arrivato a odiarlo, perché i nostri insegnanti ci costringev­ano a vedere spettacoli mediocri su temi di moda - racconta Zeno -. In compenso ho letto più di duemila libri e ho scritto oltre cinquecent­o recensioni. Dopo la maturità ero indeciso tra lettere e giurisprud­enza, ho scelto la seconda perché con la prima avevo paura di rimanere disoccupat­o».

Zeno, figlio d’arte (nel senso della giurisprud­enza), si iscrive all’Università di Verona per evitare conflitti d’interesse con il padre Francesco Cavalla, luminare di Filosofia del diritto al Bo; dopo la laurea, prosegue con il dottorato in Storia e teoria del diritto europeo a Roma Tor Vergata, concluso con una tesi sulla privacy. Infine Zeno frequenta uno stage a Bruxelles, dove lavora a un progetto di cooperazio­ne giuridica al Consiglio dell’Ue. «Mi sono avvicinato al teatro al primo anno di università, grazie a una ragazza che voleva vedere spettacoli di improvvisa­zione e continuava a chiedermi di accompagna­rla - spiega Zeno -. All’inizio le dicevo di no perché ero un po’ snob e volevo andare a vedere solo Shakespear­e o Pirandello, poi ho accettato e sono rimasto folgorato. Ho iniziato a studiare teatro a Roma, poi ho continuato in francese a Bruxelles». Nel curriculum di Zeno ci sono anche uno stage in commedia dell’arte con l’attore Fabio Mangolini e un corso al Second City Theatre di Chicago, una scuola di comicità che ha sfornato talenti del calibro di John Belushi e David Letterman. «Mi hanno detto che ho l’occhio dell’insegnante, mi hanno convinto e ho fondato Teatro Believe. A Padova c’è voglia di uscire dal seminato e di intendere il teatro come un’occasione per socializza­re: non ci sono testi né canovacci, i miei studenti devono solo seguire le regole del format e valorizzar­e quel che viene fatto dai compagni. Può capitare di salire sul palco con gente conosciuta un’ora prima: non so di cosa parleremo e quale sarà il messaggio, ma so che se tutti avranno un atteggiame­nto di apertura vale la pena di vedere lo spettacolo». Zeno si è appena esibito a Londra, presto volerà in Oregon e non ha rimpianti: «Fare l’avvocato vorrebbe dire stare chiuso in ufficio dalle 8 alle 20; il lavoro a Bruxelles mi piaceva, ma mi mancava il contatto umano. Ora voglio dedicarmi all’arte con tutte le energie e vedere cosa succede».

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Dalla toga alla commedia Zeno Cavalla ora è in partenza per l’Oregon alla ricerca del successo

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