Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
La «Difesa» cambia con la benedizione di Claudio
Oggi in edicola il giornale della diocesi si presenta con una nuova veste grafica per festeggiare i 110 anni
- «Non è facile fare corretta informazione. Se non altro perché le notizie, che dovrebbero essere un punto di incontro e di amicizia, spesso diventano un’occasione di separazione. Certi stili di dare informazione, infatti, rischiano di vivere sull’esasperazione delle contrapposizioni, sulle urla tradotte in tipo e corpo di carattere e sulle scelte degli argomenti che più attraggono l’attenzione. E’ invece possibile un’informazione che serve la verità e la comunione? Sembrerebbe di no. Ma bisogna continuare a provarci. Proprio come facciamo noi con la Difesa del Popolo».
Con queste parole, ieri mattina nel Collegio Sacro di piazza Duomo, il vescovo monsignor Claudio Cipolla ha benedetto la nuova veste grafica scelta dal settimanale diocesano, la Difesa del Popolo appunto, per festeggiare i suoi 110 anni di storia. Alla cerimonia, peraltro organizzata in occasione della tradizionale ricorrenza di San Francesco di Sales (patrono dei giornalisti), sono intervenuti il direttore di Avvenire Marco Tarquinio e quello della Difesa del Popolo Guglielmo Frezza: «Nel ripensare il giornale – ha spiegato quest’ultimo – abbiamo cercato di renderlo più accogliente. E’ scritto più in grande, con un’interlinea più ampia e con un diverso equilibrio tra testo e immagini. Le notizie, ormai, le vediamo scorrere ogni ora sul telefonino e ci scivolano via in un istante. Un giornale, questo giornale, vorremmo invece che offrisse qualcosa di più: il piacere, disteso e rilassato, della lettura».
Nella «nuova» Difesa del Popolo oggi in edicola (e nelle parrocchie), ad esempio, viene dato ampio spazio alla storia di don Alberto Gonzato, 87 anni, gli ultimi 57 dei quali trascorsi a fianco delle carovane dei nomadi. Anzi, degli «zingari», come lui non esita a chiamarli: «Da loro – dice – ho imparato l’amore».