Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Il caffè Zanetti salva Melegatti. «Creeremo un grande gruppo»
Il più bel matrimonio tra centenari potrebbe andare in scena a Verona nei prossimi mesi. Hausbrandt, azienda del caffè, classe 1892 e Melegatti, la storia del pandoro, creata nel 1894. Ieri, Hausbrandt, il gruppo di Nervesa della Battaglia, ha acquisito la procura generale per gestire un’eventuale campagna di Pasqua da realizzare negli storici stabilimenti Melegatti. Di fatto è subentrato nel ruolo che Open Capital Fund, gestito dalla maltese Abalone, aveva avuto per tutto il periodo natalizio. L’obiettivo del gruppo guidato da Fabrizio Zanetti, comunque, è quello di rilevare l’azienda scaligera per risanarla, garantendo continuità industriale e arrivare a creare un grande gruppo «Made in Veneto». Caffè e pandoro, colombe nel caso specifico, di alta gamma, sempre che il tribunale dia il via libera alla cosiddetta mini campagna di Pasqua. Però l’operazione che lo storico marchio del caffè sta portando avanti è di quelle che sembrano destinate a durare: «Non facciamo azioni a spot, né spacconate. La nostra è un’operazione ragionata, ma fatta con il cuore», ha garantito Zanetti. Quasi una vera dichiarazione d’amore. Intanto, per essere concreti, Hausbrandt ci ha messo un milione di euro per finanziare la campagna produttiva delle colombe e, poi, arriveranno risorse adeguate per procedere nella realizzazione complessiva del progetto. I soci storici della Melegatti, le famiglie Ronca e Turco, dovrebbero uscire dalla governance aziendale. Fin qui la storia di board e manager aziendali. Fuori dai cancelli della Melegatti, da settimane, erano accampati i lavoratori. Ieri, dopo tanti giorni in cui i «macchinoni» andavano e venivano ma nessuno si fermava, qualcuno si è fermato: Zanetti. Al termine del Cda il patron Hausbrandt ha raccontato il suo progetto agli uomini e alle donne della Melegatti che sussurravano «Speriamo sia vero, speriamo non sia un’altra delusione». A Zanetti, sotto al gazebo, offrono un caffè «Un piccolo segno, ma i suoi saranno meglio». «La strategia è semplice – ha spiegato lui – noi oggi assumiamo la procura generale. Ci sarà un percorso che porterà fuori dalle secche l’azienda. E con l’affitto del ramo d’azienda prendiamo in mano la gestione». Obiettivo: ottenere il 100% delle quote attraverso l’aumento di capitale. «C’è un piano industriale che sarà implementato giorno per giorno». Il piano punta a sfruttare le reti di vendita «che sono sinergiche» perché il pandoro segue la grande distribuzione, il caffè il canale Horeca (bar e ristoranti) e da queste nuova sinergia potrebbero nascere possibilità importanti e mai, fino ad oggi sfruttate. Lo stesso stabilimento di San Martino Buon Albergo, inaugurato meno di un anno fa e destinato ai prodotti non da ricorrenza, diventerebbe un punto di forza per il rilancio dell’azienda. «Abbiamo già sviluppato – ha chiarito Zanetti – rapporti con Cast Alimenti, la migliore scuola di pasticceria italiana e con Iginio Massari. Vedrete che con inventiva riusciremo a realizzare progetti importanti». La partenza potrebbe già essere lunedì. Da verificare se i giudici responsabili della procedura concorsuale daranno il via libera alla produzione pasquale, e i dubbi sulla sostenibilità economica dell’operazione sembrano essere più d’uno, ma questo non è una dato che pare spaventare Zanetti: «Il mio sogno è riuscire a rimettere sui binari un’azienda che è un pezzo del Natale della famiglia italiana. Tutti noi vogliamo bene al pandoro Melegatti perché è parte della nostra vita». Quindi lunedì, i lavoratori torneranno in fabbrica, si attende a ore la comunicazione di conclusione della cassa integrazione, assieme ai tecnici di Hausbrandt. «È una bella operazione – ha chiosato il presidente della Regione Luca Zaia – che nasce sotto una buona stella: coniuga e salvaguardia il meglio dell’imprenditoria veneta».