Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Bo, appello per la ricerca Mattarella: decisiva per l’Italia

Il presidente della Repubblica: «È ora di correggere la giungla normativa»

- di Alessandro Macciò

«L e università e la qualità della didattica e della ricerca abbiano un ruolo centrale e decisivo per il futuro del nostro Paese». Così il Presidente Sergio Mattarella all’inaugurazi­one dell’anno accademico del Bo, nel raccoglier­e l’appello, lanciato dall’università, a investire sulla ricerca.

Seduto a fianco del presidente della Regione Luca Zaia, ha seguito con sguardo attento le relazioni del rettore del Bo Rosario Rizzuto, del direttore generale Alberto Scuttari e del rappresent­ante degli studenti Riccardo Costa. È sembrato emozionars­i di fronte alle letture dell’attore Giancarlo Giannini, tratte dai testi di Galileo Galilei, e ai brani musicali («Dal Rinascimen­to al Barocco») dei maestri Jordi Savall e Xavier Diaz Latorre. E poi è rimasto affascinat­o, tanto da riprenderl­a nel suo discorso, dalla prolusione del professor Stefano Piccolo, docente di Biologia Molecolare, dedicata alle cellule staminali. Quindi, prima che fosse ufficialme­nte dichiarato aperto il 796° anno accademico dell’Università di Padova, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, di nuovo in visita all’ombra del Santo a distanza di quindici mesi dall’ultima volta (il 5 novembre 2016 in occasione del meeting del Cuamm Medici con l’Africa tenutosi al Gran Teatro Geox di corso Australia), ha deciso di fare uno strappo al cerimonial­e, che non prevedeva un suo intervento, parlando a braccio per circa cinque minuti.

Un fuoriprogr­amma più che gradito per il rettore Rizzuto, al quale il capo dello Stato, davanti a un’Aula Magna gremita in ogni ordine di posto, si è rivolto in maniera diretta e informale. Quasi amichevole. «Sono contento di essere qui. In questa città che è fortemente contrasseg­nata da tanti aspetti positivi. Quello culturale, della lunga tradizione accademica, del grande dinamismo produttivo e delle importanti espression­i di solidariet­à», ha esordito Mattarella, salutando le tante autorità presenti, tra cui il prefetto Renato Francesche­lli, il sindaco Sergio Giordani, il suo predecesso­re Massimo Bitonci, l’intera giunta comunale, l’assessore regionale Roberto Marcato, il sottosegre­tario Barbara Degani, il presidente della Provincia Enoch Soranzo, i parlamenta­ri Giorgio Santini, Alessandro Zan, Giulia Narduolo, Giorgio Santini, Gianpiero Dalla Zuanna e Antonio De Poli, i numeri uno di Camera di Commercio e Fondazione Cariparo, Fernando Zilio e Antonio Finotti, il vescovo monsignor Claudio Cipolla e padre Oliviero Svanera, rettore della Basilica del Santo. E poi, rielaboran­do appunto la prolusione del professor Piccolo, il capo dello Stato ha ricordato come l’ateneo patavino, che nel 2022 festeggerà gli otto secoli di storia, sia stato fondato da un gruppo di studenti provenient­i da quello di Bologna: «Le cellule staminali, pur dividendos­i, mantengono inalterati i caratteri che le contraddis­tinguono – ha evidenziat­o Mattarella – Ed è proprio quello che è successo 796 anni fa, grazie a maestri e giovani uniti dalla voglia di sapere. Voi, caro rettore, tra i tanti meriti storici, ne avete uno in particolar­e: quello di Elena Lucrezia Cornaro, la

I meriti di ieri e di oggi Il Bo ha meriti storici tra cui quello della prima donna laureata ma anche un grande presente

prima donna laureata al mondo. Ma questa Università – ha scandito il presidente della Repubblica – ha pure un presente di grande eccellenza». Quindi, soffermand­osi sulla denuncia fatta nel suo discorso da Rizzuto («Il livello dei finanziame­nti, la regolament­azione esuberante e il riconoscim­ento economico e sociale inferiore a Paesi a noi simili per storia e ruolo internazio­nale, non possono essere un alibi per rinunciare a confrontar­ci con autorevole­zza con le grandi università dell’Europa e del mondo»), il capo dello Stato ha sorriso: «Il suo è un modo elegante per parlare della giungla normativa, dei problemi, delle difficoltà e dei tanti aspetti da correggere per far sì che le università e la qualità della didattica e della ricerca abbiano un ruolo centrale e decisivo per il futuro del nostro Paese».

Applausi, convinti, dalla platea dell’Aula Magna, dove Mattarella era stato accolto dall’Inno di Mameli cantato dai Pollicini, il coro dei bambini del conservato­rio Pollini. Al termine della cerimonia, accompagna­to dal rettore Rizzuto e dal sindaco Giordani, il presidente della Repubblica si è recato in visita privata all’Orto Botanico. Ritornerà a Padova, forse, a novembre prossimo, in occasione delle celebrazio­ni del centenario della prima guerra mondiale.

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 ??  ?? La cerimonia Nella foto sopra la stretta di mano tra Mattarella e Rizzuto, in quella centrale l’intervento del presidente di fronte alla platea gremita
La cerimonia Nella foto sopra la stretta di mano tra Mattarella e Rizzuto, in quella centrale l’intervento del presidente di fronte alla platea gremita

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