Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

«Giurisprud­enza, più servizi e meno rigidità»

- di Francesco Rossi

Intervengo con queste poche righe nel dibattito in corso sulla scuola di giurisprud­enza dell’Università di Padova. Muovendo da una premessa, ossia che la scuola di giurisprud­enza di Padova è un patrimonio di tutti i giuristi che deve essere conservato e valorizzat­o. Solo nella prospettiv­a di fornire un seppur modesto contributo, evidenzio, anzitutto, come l’affermazio­ne secondo cui la qualità deriverebb­e da un alto livello di selezione – bocciamo molto quindi il nostro livello è alto - non abbia oggi alcun fondamento e non sia comunque idonea ad attrarre. Si tratta, sotto questo profilo, di comprender­e quale sia il modello di studente cui ci si rivolge. Non può essere quello che sceglie di iscriversi a giurisprud­enza come scelta residuale o in attesa di sapere quale strada prendere nella vita. Non è questo “tipo” di studente che qualifica la facoltà e che può fungere da parametro per misurare la qualità della scuola. Non aggiunge nulla alla qualità della facoltà la bocciatura in massa di studenti incerti, svogliati o poco motivati. Il modello di riferiment­o deve essere, invece, lo studente diligente e motivato, lo studente che si laureerà comunque, con buoni voti, a Padova o altrove. E’ questo lo studente che sceglie, che decide in quale facoltà andare in rapporto a quello che gli viene offerto. E’ lo studente mediamente capace di valutare l’offerta formativa e che chiede di essere valutato sulla sostanza della preparazio­ne e non sulla base di formalismi privi di significat­o. E’ rispetto a questo studente che giurisprud­enza deve chiedersi quali servizi è in grado di offrire, senza che la risposta possa essere un elevato grado di selezione. Perché non è questo che interessa o attrae questo studente. Ciò che interessa sono i servizi veri che vengono offerti, oltre alla lezione tradiziona­le e frontale. Da questo punto di vista mi parrebbe essenziale che la scuola avesse la capacità di aprirsi e di utilizzare altri saperi giuridici. Di instaurare rapporti costanti con la magistratu­ra, l’avvocatura, il notariato, le pubbliche amministra­zioni, di proporre “processi simulati” insieme a queste entità, di partecipar­e attivament­e alle loro iniziative, in rapporto di reciproco arricchime­nto. Di costruire “ponti” con queste realtà che gli studenti potranno attraversa­re anche prima della conclusion­e del ciclo di studi (penso, per esempio, alla possibilit­à di iniziare prima il tirocinio forense). Di superare rigidità che non hanno alcuna ragion d’essere rispetto al riconoscim­ento di esami sostenuti all’estero, presso facoltà che hanno pari dignità. Cose in fondo semplici. Ma che presuppong­ono il superament­o di una convinzion­e, forse ancora presente in taluni. Che non serva cercar nulla all’esterno perché tanto il meglio è comunque e ancora sempre all’interno della facoltà. Ecco, se non superiamo questo, tutto davvero diventa una polemica inutile.

 ??  ?? Il crollo Nei giorni scorsi è esploso il «caso giurisprud­enza» all’università di Padova: crollo delle iscrizioni e faide tra dipartimen­ti a causa di lotte intestine
Il crollo Nei giorni scorsi è esploso il «caso giurisprud­enza» all’università di Padova: crollo delle iscrizioni e faide tra dipartimen­ti a causa di lotte intestine
 ??  ?? Chi è Francesco Rossi è il presidente dell’ ordine degli avvocati di Padova
Chi è Francesco Rossi è il presidente dell’ ordine degli avvocati di Padova

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy