Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Scontri in piazza fra il Pedro e la polizia

Padova, la manifestaz­ione di FdI sulle foibe accende la miccia delle contestazi­oni

- Roberta Polese Andrea Pistore © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Elezioni in vista, clima da campagna elettorale aggressiva e ritorni di «fiamma» sui temi della sicurezza e dell’immigrazio­ne. Anche e soprattutt­o dopo i fatti di Macerata. A incendiare la scintilla tra la destra radicale e i movimenti autonomi legati ai centri sociali basta ormai pochissimo. La presentazi­one, ieri, di un’iniziativa di Fratelli d’Italia sulle foibe ha dato origine a momenti di tensione, scontri in piazza fra polizia e centri sociali.

Elezioni in vista, clima da campagna elettorale aggressiva e ritorni di «fiamma» sui temi della sicurezza e dell’immigrazio­ne. Dopo i fatti di Macerata, poi, l’aria che tira sul fronte delle contrappos­izioni è ulteriorme­nte peggiorata. E per incendiare la scintilla tra la destra radicale e i movimenti autonomi legati ai centri sociali basta ormai pochissimo. La presentazi­one di un’iniziativa di Fratelli d’Italia sulle foibe ha dato origine a tutta una serie di eventi che si sono conclusi a colpi di manganello e sampietrin­i volanti.

Ma andiamo con ordine: la conferenza sulle foibe organizzat­a dal partito guidato da Giorgia Meloni ha attirato le proteste di alcuni esponenti della sinistra radicale verso le 20. Dagli striscioni si è passati alle parole grosse, dagli insulti agli spintoni e il percorso verso i tafferugli avvenuti alle 22.30 circa in piazza dei Signori è stato perfettame­nte lineare. La testimonia­nza dello scontro tra centri sociali e polizia è in un video girato dagli studenti del Global Project e poi finito su twitter la notte scorsa. La conclusion­e degli scontri non è documentat­a da alcun video, ma quattro attivisti vicini al centro sociale Pedro sono rimasti lievemente feriti e la polizia si sta occupando del caso che già oggi dovrebbe diventare un fascicolo aperto in procura.

Durante la serata gli episodi di tensione sono stati due e sono avvenuti in due momenti diversi. L’altra sera come ogni mercoledì, un nutrito gruppo di attivisti che fanno parte del BiosLab (collettivo vicino a sociologia) del Pedro e dell’Adl stavano facendo una delle solite «passeggiat­e antifascis­te» (copyright dei centri sociali) che si risolvono ormai da mesi in un innocuo tour degli studenti per le piazze, qualche chiacchier­a e un giro di spritz. Ma dopo i fatti di Macerata, in cui un esponente di estrema destra ha sparato a sette stranieri con il pretesto di voler vendicare l’assassinio di una ragazza attribuito a uno straniero, il clima è appunto cambiato. I cartelli dei «pedrini» che stigmatizz­avano «il grave attentato fascista» avvenuto nelle Marche hanno incrociato per la strada un gruppo di Fratelli d’Italia che, in sala Nassirya sotto l’orologio, si stava preparando alla commemoraz­ione sulle Foibe che si tiene il 10 febbraio. A quel punto, verso le 20, mentre quelli del Pedro & Co erano ancora nelle piazze, un gruppetto degli attivisti del cpo Gramigna (antagonist­i rispetto all’altro centro sociale) si siano avvicinati con striscioni e con minacce alla sala Nassirya iniziando le tensioni con la polizia che presidiava la zona. La vicenda è finita là. Alle 22.30, però, gli animi si sono riaccesi. E a questo punto le versioni dei fatti sono due e non si conciliano. Dalla questura dicono che qualcuno del Pedro ha attaccato alcuni esponenti della destra in un bar e che la polizia sia arrivata per calmare gli animi. Gli attivisti negano tutto: «Avevamo sentito che in piazza c’erano alcuni di Casa Pound con i caschi, ma era una bufala, c’era invece la polizia – spiega Omid Firouzi, del BiosLab, anche lui rimasto ferito – che non voleva farci passare, hanno alzato i manganelli e ci hanno colpito, senza motivo».

Saranno le indagini della procura a fare chiarezza sul punto.

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«Passeggiat­a antifascis­ta» Il corteo da cui si è originato lo scontro con la polizia nelle Piazze del centro

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