Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Rizzuto chiede più risorse e autonomia per la ricerca «Raggiunti grandi risultati»
L’INAUGURAZIONE PER L’ANNO 796 Il rettore: «L’investimento più coraggioso sono i nuovi docenti»
Il terzo discorso inaugurale del suo rettorato, molto più snello del solito per rispettare i tempi concordati con il Quirinale, si è concluso «con la speranza che chi governerà l’Italia nei prossimi anni consideri l’università un impegno prioritario». Il rettore Rosario Rizzuto ha aperto il 796esimo anno accademico del Bo con un’esortazione alla politica, da cui si aspetta «risorse economiche adeguate e autonomia vera, la libertà cioè di scegliere con consapevolezza, visione e serietà, per poi essere valutati a fondo e rispondere delle scelte fatte». L’appello va di pari passo con l’orgoglio: per Rizzuto, infatti, «il livello dei finanziamenti e la regolamentazione esuberante non possono essere un alibi», ma un ostacolo che conferisce «ancora più importanza» ai risultati raggiunti. Rizzuto si riferisce alla Valutazione della qualità della ricerca (Vqr), che ha visto il Bo salire sul podio di 12 aree scientifiche su 16, al primato italiano nel Nature Index sulla qualità delle pubblicazioni scientifiche e al finanziamento di oltre cento milioni in cinque anni assegnato a tredici dipartimenti dal ministero dell’Istruzione, ma anche all’investimento «più grande e coraggioso» degli ultimi due anni: l’assunzione di 250 ricercatori, 200 docenti associati e 100 docenti ordinari, che «ha invertito la progressiva riduzione del corpo docente». Sul piano della didattica, Rizzuto ha riservato una frecciatina al governatore Luca Zaia, ricordando che il Bo ha incrementato le borse di studio «rispetto alla dotazione regionale», quindi si è concentrato sui lavori in corso, cioè sull’investimento di oltre 150 milioni «che vede nella trasformazione in Campus universitario della caserma Piave l’intervento più corposo». L’opera, assicura Rizzuto, verrà completata «entro pochi anni» e non è certo l’unica: il piano edilizio include anche «il completamento entro un anno del nuovo polo umanistico di via Beato Pellegrino», al posto dell’ex Geriatrico, e l’ampliamento del Cus di via Corrado, «condiviso» col Comune. In termini di impatto sociale, Rizzuto ha ricordato l’istituzione delle Reti Innovative Regionali e la convergenza di nove atenei nel Competence Center del Nordest, la fucina del trasferimento tecnologico previsto dal piano Industria 4.0, che assegna il ruolo di capofila al Bo e ha appena ricevuto i primi finanziamenti dopo mesi di stallo. Quindi, il nuovo ospedale: «Ci siamo impegnati con tenacia affinché si arrivasse finalmente a una decisione positiva - ha detto Rizzuto -. Esprimiamo oggi piena soddisfazione per l’accordo sulla proposta di un nuovo sistema ospedaliero basato su due poli». Dopo una panoramica sulle attività culturali svolte nel 2017, Rizzuto ha anticipato che «le celebrazioni del 2022 comprenderanno numerosi eventi, nuovi studi storici e una grande iniziativa», cioè il Museo della Natura e dell’Uomo che verrà allestito a Palazzo Cavalli. Nella marcia di avvicinamento al traguardo degli 800 anni, il cambio di passo si misura anche da altri dettagli. Ieri, ad esempio, la prolusione scientifica è stata affidata a Stefano Piccolo, docente di Biologia molecolare figura di riferimento del dipartimento «rivale», che tre anni fa tra l’altro aveva sostenuto Paolo Tenti, lo sfidante di Rizzuto: un modo come un altro per dimostrare che il rettorato tende all’unità, alla ricomposizione di correnti e divergenze in nome del bene comune. L’altra novità è la scelta della data: l’anno accademico è stato inaugurato nel 170esimo anniversario della rivolta studentesca contro i soldati austroungarici, celebrata dai goliardi con la festa in cortile antico a testimoniare una ritrovata unità anche tra gli studenti e il corpo docente.
Fondi Fondi ridotti e burocrazia non sono un alibi, ma un ostacolo che rafforza i risultati raggiunti