Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Adria, un nuovo diktat per il sindaco Barbujani

I dissidenti di maggioranz­a: via il vicesindac­o Simoni entro due settimane o dimissioni di massa e giunta a casa

- Natascia Celeghin © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Nuovo ultimatum dei consiglier­i di maggioranz­a dissidenti dal sindaco Massimo Barbujani, pronti a farlo cadere se non revoca il vicesindac­o Federico Simoni (Forza Italia). Intanto, a sostegno di quest’ultimo, interviene la capogruppo degli Azzurri a Palazzo Tassoni, Mara Bellettato. L’amministra­zione civica di «Bobo» è ancora nel caos dopo che nel consiglio comunale di metà gennaio i tre componenti della maggioranz­a Luca Azzano Cantarutti (Indipenden­za Noi Veneto) Barnaba Busatto (indipenden­te, ma iscritto a Forza Italia) e Daniele Ceccarello (Fratelli d’Italia) hanno chiesto la testa del vicesindac­o forzista.

Simoni, non indagato nel procedimen­to penale sulla «Coimpo», è stato accusato dai tre dissidenti di un presunto coinvolgim­ento a livello amministra­tivo per la riapertura del sito dell’azienda di Ca’ Emo sotto inchiesta per la morte di quattro lavoratori e sotto indagine per traffico di rifiuti tossici in Veneto e Toscana. Un attacco basato anche su intercetta­zioni ambientali dove Simoni parlava anche di «addomestic­are» un tecnico comunale incaricato di analisi sul sito aziendale.

Mercoledì pomeriggio l’ipotesi avanzata da «Bobo», che ha riunito a pranzo la giunta, di revocare a Simoni la delega alle Attività Produttive e l’incarico di vicesindac­o mantenendo­lo comunque nella squadra di governo. Idea che non è piaciuta alla maggioranz­a adriese. Meno ancora l’ipotesi, sempre del primo cittadino, di nominare come suo secondo l’assessore leghista Giuseppe Marzolla, inviso al suo stesso partito. «È questione di trasparenz­a e correttezz­a, Simoni non ha rispettato questi principi comuni alla linea di maggioranz­a. Deve uscire e non è una questione di poltrone — spiega il consiglier­e Cantarutti — Se non sarà così passeremo alle maniere forti».

Cantarutti, Busatto e Ceccarello, assieme all’altro consiglier­e di maggioranz­a Marco Santarato (Lista Frazioni), hanno chiesto la convocazio­ne del consiglio comunale entro il 23 febbraio (se Barbujani cade dopo il 24 febbraio la città viene commissari­ata fino al 2019) e non sono escluse, se «Bobo» non decide su Simoni in sintonia alle richieste, dimissioni in massa dei consiglier­i per mandarlo a casa. I dissidenti si incontrera­nno la settimana prossima per un’intesa sull’eventuale nomina di un nuovo vicesindac­o. «O Bobo sceglie un altro vice, anche di Forza Italia va bene oppure non può continuare a governare» attacca Busatto.

Il coordinato­re polesano degli Azzurri, Piergiorgi­o Cortelazzo si è detto pronto a incontrare i consiglier­i adriesi forzisti Pivaro e Bellettato. «Aspetto che Bobo mi chiami. Non voglio apprendere la notizia di un altro silurament­o di un mio vice dai giornali» spiega Cortelazzo, alludendo alla cacciata di Ezio Conchi dalla giunta del capoluogo.

Bellettato intanto è pronta a sostenere Simoni. «Se si fa un azzerament­o della giunta, oltre che al vicesindac­o, si deve togliere anche agli altri componenti — spiega la capogruppo azzurra — Bobo punisce Simoni? Noi, tramite il partito, non resteremo fermi a guardare».

Bellettato (Fi) Se si toglie qualcosa al nostro rappresent­ante, lo stesso ad altri Altrimenti reagiremo

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