Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Una Montagna di Libri Giornalismo e storia con Bubola e Cazzullo
Sono contadini e borghesi. Nessuno di loro è nato soldato. Sono giovani, strappati ai loro amori, alle madri e ai figli, finiti come carne da macello a morire in guerra. Sono undici bare di ignoti. È un omaggio ai caduti della Prima guerra mondiale quello di Massimo Bubola nella sua «Ballata senza nome» (Frassinelli), secondo romanzo del musicista veneto. L’autore di storici album con Fabrizio De Andrè e canzoni popolari come «Il cielo d’Irlanda» apre il fine settimana di «Una Montagna
di Libri», la rassegna di incontri con l’autore che anima la stagione turistica invernale a Cortina d’Ampezzo. Introdotto da Vera Slepoj, presidente onorario del festival, l’appuntamento con Bubola è oggi alle 18 al Miramonti Majestic Grand Hotel, per uno speciale pomeriggio di parole e musica. Dalla realtà della storia alla vita virtuale, dalle voci della guerra alla rivoluzione digitale, facendo un salto di un secolo. Col web si è aperto un mondo che consente infinite possibilità, cognitive e relazionali, ma siamo sicuri di riuscire a non confondere la vita reale con quella rinchiusa nel nostro smartphone? A rispondere Aldo Cazzullo, con i figli Rossana e Francesco Maletto Cazzullo al centro del libro dal titolo emblematico «Metti via quel cellulare» (Mondadori), scambio-scontro generazionale sull’utilizzo di quell’arto artificiale aggiuntivo, ormai inseparabile compagno di vita non sempre affidabile. In una conversazione col vicedirettore del «Corriere del Veneto» Massimo Mamoli, l’inviato ed editorialista del «Corriere della Sera» è atteso domani alle 18, di nuovo al Miramonti Majestic, per parlare del suo ultimo libro (alcuni brani verranno letti da Paolo Valerio). La contemporaneità raccontata dagli youtuber, la conoscenza che viene da Wikipedia, la cattiveria online e i cyberbulli, le anime rapite da Facebook e Amazon. Il cellulare: narcisismo di massa o utile strumento che accresce le conoscenze degli utenti?