Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Erostrato, altri sequestri I tre indagati sono parenti
Gli indagati potrebbero essere parenti. Il sindaco: «Paura? No, solo curiosità»
L’atmosfera, CESIOMAGGIORE (BELLUNO) in paese, è quella di un giallo alla Agatha Christie: una piccola comunità raccolta intorno a pochi punti di riferimento, il municipio, la chiesa, la scuola, in cui tutti sospettano di tutti, ci si guarda alle spalle, ci si chiede chi sia il colpevole, si fanno ipotesi, non si parla d’altro. A Cesiomaggiore, ormai, non c’è altro argomento di discussione se non Erostrato, il personaggio che, con il nome di un criminale folle della Grecia antica, da mesi tiene in scacco un’intera comunità con le sue lettere folli, le sue minacce, i gesti intimidatori che vanno dagli incendi alle buste piene di misteriosa polvere bianca, passando per le caramelle farcite di spilli e abbandonate nei cortili degli asili.
L’impressione, ormai, è che carabinieri di Feltre siano vicini a quadrare il cerchio e a dare un volto e un nome al famoso Erostrato. O forse più volti e più nomi. Che l’attenzione degli inquirenti, capitanati dal procuratore capo Paolo Luca, si fosse concentrata su tre persone, due uomini e una donna, si era già saputo nei giorni scorsi. I tre ora sono iscritti nel registro degli indagati. E, a quanto pare, sono parenti: zii, forse, o cugini. I carabinieri si sono presentati in casa loro. Dove vivano, se a Cesiomaggiore o Santa Giustina, altro paese meta delle incursioni di Erostato, non è dato saperlo. Quello che si sa, però, è che in quelle abitazioni hanno sequestrato computer e impronte digitali, ma anche una copia del Mein Kampf, il saggio in cui Adolf Hitler delineò l’ideologia nazista. Lo stesso libro che, pochi giorni fa, è stato trovato in casa di Luca Traini, il ventottenne che il 3 febbraio ha sparato sugli immigrati a Macerata.
E la scoperta, pare, non ha colto di sorpresa i carabinieri. Erostrato, infatti, fin dalle sue prime apparizioni, si era scagliato contro ebrei e immigrato e aveva disegnato una svastica in una delle prime lettere diffuse con la sua firma. Il materiale sequestrato è stato impacchettato e spedito a Parma, dove verrà esaminato dal Ris. A questo punto sarà la scienza, forse, a raccontare qualcosa di Erostrato. È stata avviata una perizia calligrafica per capire se le lettere sono state scritte dalla stessa persona. Saranno analizzate le buste, i fogli, l’inchiostro. E anche il sacchetto di caramelle per cercare di risalire al luogo dove sono state comprate.
Intanto, a Cesiomaggiore, i carabinieri. nell’ultima decina di giorni, hanno intensificato in controlli in paese. Pattugliano il territorio, si fanno vedere all’uscita dei bimbi dalle scuole. Il loro pensiero, ora, andrà al fine settimana, quando si svolgerà la festa del patrono, la piazza del municipio ospiterà i mercatini e sarà un’occasione ghiotta per il folle mitomane. Certo, l’ansia si è sentita quando, due giorni fa, davanti la banca è stato trovato un coltello. Nulla, però, fa supporre che sia stato lasciato lì dal personaggio del momento. «Siamo in mezzo ai boschi - sussurrano - , qui molti girano con i coltelli. Magari è caduto da una tasca».
Nel paesino arroccato sulle montagne, dove le strade ripide hanno i nomi dei grandi ciclisti scalatori, quella che si respira non è paura, è attesa. E, soprattutto, curiosità. «È diventata la fiaba del paese», commentano con un sorriso i cesiolini, seduti davanti a un caffè nel bar centrale. Se voleva spaventare i suoi compaesani, Erostrato ha miseramente fallito. Se, invece, voleva diventare famoso, ecco,
Le voci di paese È diventata una fiaba. Non è davvero pericoloso ma tutti ormai puntano il dito contro tutti
quell’obiettivo l’ha raggiunto. «Ormai è un personaggio, ha fatto sì che tutti ora sappiano dove si trova Cesiomaggiore. E vogliamo sapere chi è. Anche perché non abbiamo mai pensato che fosse pericoloso». Nonostante sia reputato inoffensivo, nessuno è disposto a mettere nome e cognome dietro una dichiarazione. «Sa, qui in paese ci conosciamo tutti, e se poi quello è veramente pazzo e se la prende con me?», si chiedono. «Ormai parliamo solo di questo aggiungono due ragazzi -. Anche perché davvero non abbiamo idea di chi possa essere. Prima c’era un personaggio in grado di azioni del genere, un po’ esuberante, ma ora è morto. Non c’è nessuno che sembri in grado di architettare un piano simile».
A fare da collettore alla curiosità della gente e ad accogliere i tanti giornalisti che, in questi giorni, assediano il paese, è il sindaco Carlo Zanella, anche lui, nei mesi scorsi, destinatario di una missiva ingiuriosa da parte del misterioso Erostrato. «Devo dire che la cittadinanza ha reagito molto bene - commenta, con un certo orgoglio -. Non ha perso la testa. I miei concittadini sono infastiditi, è ovvio, soprattutto dopo l’episodio dell’asilo. Ma non pensano che possa davvero far del male a qualcuno, anche se ancora non si è capito che cosa voglia». «Quando ho visto le scritte lasciate sulle pareti delle chiese qui vicino- aggiunge il parroco, don Andrea Piccolin -, mi sono reso conto anche io che erano state vergate da due mani diverse. Di sicuro è qualcuno che ha grandi problemi con l’autorità».