Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Ghiaccio sulle strade fino a domani poi nebbia e pioggia. Ma basta neve
Sembrano aver funzionato i piani dei Comuni per il maltempo Pochi gli accessi agli ospedali. Polemiche tra gli autotrasportatori
Ancora poche ore e potremo tirare un sospiro di sollievo. Sta per esaurirsi l’ondata di maltempo, e soprattutto di neve, che nei giorni scorsi ha colpito il Veneto. La Protezione civile, a dire la verità, non abbassa la guardia e ha diramato lo stato di attenzione fino alle 10 di domani : a tenere banco, non sarà la neve, quanto il ghiaccio. «A dire la verità le temperature si stanno alzando - spiega Marco Monai, dirigente del settore meteo per l’Arpav -, quindi le gelate saranno limitate alla notte e alle prime ore della giornata. Anzi, proprio in vista dell’aumento della temperatura, il pericolo potrebbe essere rappresentato dalla nebbia. Nel Veronese e in parte del Vicentino, però, potrebbero ancora esserci nevicate». Discorso diverso per il Bellunese. «Nei giorni scorsi è stata la zona più risparmiata continua Monai -, mentre da domani le precipitazioni potrebbero intensificarsi». Sventato, comunque, il pericolo gelicidio, la famigerata pioggia gelata che tanti problemi crea alla circolazione.
Ma quindi, cosa dovremo aspettarci? «Sicuramente ancora qualche precipitazione continua il metereologo dell’Arpav - ma, almeno per la pianura, parleremo solo di pioggia. Basta neve». Per sicurezza, però, a Rovigo le scuole resteranno chiuse anche oggi. Stesso copione anche nel Veronese, dove gli alunni di alcune scuole delle aree est rimarranno a casa.
In ogni caso, i piani antineve messi in atto sembrano aver funzionato, almeno guardando i numeri degli accessi ai pronto soccorso. Poche le persone finite in terra a gambe all’aria. Una trentina giovedì i feriti rivoltisi ai due ospedali veneziani, civile e dell’Angelo. Meglio a Padova, dove solo 15 persone si sono presentate al pronto soccorso per cadute. «Parliamo di piccole fratture agli arti o slogature - spiega Andrea Bortoluzzi, direttore del pronto soccorso dell’Azienda ospedaliera -, tutta gente che stava andando al lavoro e che è caduta mentre era a piedi o in bici. Salvi invece gli anziani che, forse spaventati, sono rimasti in casa». Se a Treviso sono stati solo due i ricoveri a Ortopedia, Rovigo ha registra- to un numero di accessi in linea con la media annuale (anche se è proprio nel Rodigino che giovedì si è verificato uno degli incidenti stradali mortali causati proprio dal ghiaccio), mentre a Verona il potenziamento delle ambulanze in vista del maltempo ha fatto sì che tutto filasse liscio. «Niente di paragonabile a quanto accaduto l’anno scorso», commenta Alberto Schonsberg, responsabile del Suem scaligero. A Vicenza il gelo, più che tra le caviglie e i femori, ha mietuto vittime tra le tubature, visto che da lunedì sono stati sostituiti 35 contatori.
Polemiche, invece, da parte del Gruppo autotrasportatori di Confartigianato della Marca trevigiana che ha attaccato la decisione di chiudere le strade ai mezzi pesanti. «Una non-emergenza - ha tuonato il presidente Danilo Vendrameche ha costretto nei parcheggi centinaia di mezzi trevigiani e veneti, provocando danni economici ingenti».