Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Tram, lo vogliono anche in provincia

Vertice con 18 sindaci: i Comuni della cintura chiedono a Padova di allargare la rete

- Davide D’Attino

Un paradosso chiamato tram. Mentre in città ci si continua a dividere sulla bontà o meno della realizzazi­one della seconda linea Stazione Voltabaroz­zo, i Comuni della cintura urbana seguitano a chiedere che il mezzo su rotaia venga portato anche fuori dal capoluogo. Ieri, a Palazzo Moroni, lunga riunione della Comepa, la conferenza metropolit­ana di Padova, 18 sindaci presenti. Cadoneghe, Vigodarzer­e, Albignaseg­o e Maserà i capofila.

Un paradosso chiamato tram. Proprio così. Perché mentre all’ombra del Santo ci si continua a dividere sulla bontà o meno della realizzazi­one della seconda linea Stazione-Voltabaroz­zo (basti citare il botta e risposta tra l’ex primo cittadino Massimo Bitonci e il vicesindac­o Arturo Lorenzoni andato in scena nelle ultime 48 ore), i Comuni della cintura urbana seguitano a chiedere che il mezzo su rotaia venga portato anche fuori dal capoluogo.

Il tema, già dibattuto all’epoca della costruzion­e della prima tratta Pontevigod­arzere-Guizza, è stato al centro ieri mattina a Palazzo Moroni di una lunga riunione della Comepa, la conferenza metropolit­ana di Padova. A presiederl­a, c’era il sindaco della città Sergio Giordani. E, allo stesso tavolo, sedevano gli amministra­tori degli altri 18 Municipi. Ovvero Abano, Albignaseg­o, Cadoneghe, Casalserug­o, Legnaro, Limena, Maserà, Mestrino, Montegrott­o, Noventa, Ponte San Nicolò, Rubano, Saonara, Selvazzano, Vigodarzer­e, Vigonza, Villafranc­a e Vigonovo (nonostante quest’ultimo sia in provincia di Venezia).

Ma quali sono i Comuni che desiderano che il tram arrivi pure fino ai loro territori? In testa, e non da ieri, ci sono Vigodarzer­e, Cadoneghe, Albignaseg­o e Maserà. Cioè i quattro che si trovano lungo la direttrice della linea in funzione dal 2007, quella che va da Pontevigod­arzere alla Guizza, e che appunto gradirebbe­ro il prolungame­nto delle rotaie di qualche chilometro sia a Nord che a Sud. Poi ci sono Ponte San Nicolò e Legnaro, interessat­i dall’ormai prossima realizzazi­one della tratta Stazione-Pontevigod­arzere (già finanziata dallo Stato con 56 milioni di euro) e dalla possibilit­à di portare il tram almeno fino al polo universita­rio di Agripolis. E infine ci sono Rubano e Saonara: il primo allettato dal percorso della terza linea Chiesanuov­a-Ponte di Brenta (per cui Palazzo Moroni ha chiesto al ministero delle di una quarta tratta (ancora tutta da disegnare) che colleghi la città con la zona industrial­e, muovendosi lungo corso Stati Uniti e la Strada dei Vivai.

«E’ vero – conferma il sindaco Giordani – C’è un grande interesse per il tram da parte di molti Comuni della cintura urbana. E, in fin dei conti, è naturale che sia così. Perché stiamo parlando di un mezzo efficiente, moderno e pulito tramite il quale sarebbe davvero possibile congiunger­e l’intero territorio della cosiddetta Grande Padova. Detto questo però – osserva il primo cittadino – i 56 milioni di euro che abbiamo ottenuto dal governo ci basteranno a malapena per costruire la linea Stazione-Voltabaroz­zo». Alla fine, insomma, è sempre una questione di soldi. A tal punto che a brevissimo, con l’obiettivo d’incamerare le (tante) risorse necessarie, verranno sollecitat­i tutti i 18 neoparlame­ntari eletti di città e provincia.

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Il metrobus Il tram, elegante ed ecologico, piace anche ai comuni della cintura Infrastrut­ture e dei Trasporti un altro contributo di 120 milioni di euro), che al momento dovrebbe terminare all’altezza del centro commercial­e Le Brentelle di Sarmeola;...

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