Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Tram, lo vogliono anche in provincia
Vertice con 18 sindaci: i Comuni della cintura chiedono a Padova di allargare la rete
Un paradosso chiamato tram. Mentre in città ci si continua a dividere sulla bontà o meno della realizzazione della seconda linea Stazione Voltabarozzo, i Comuni della cintura urbana seguitano a chiedere che il mezzo su rotaia venga portato anche fuori dal capoluogo. Ieri, a Palazzo Moroni, lunga riunione della Comepa, la conferenza metropolitana di Padova, 18 sindaci presenti. Cadoneghe, Vigodarzere, Albignasego e Maserà i capofila.
Un paradosso chiamato tram. Proprio così. Perché mentre all’ombra del Santo ci si continua a dividere sulla bontà o meno della realizzazione della seconda linea Stazione-Voltabarozzo (basti citare il botta e risposta tra l’ex primo cittadino Massimo Bitonci e il vicesindaco Arturo Lorenzoni andato in scena nelle ultime 48 ore), i Comuni della cintura urbana seguitano a chiedere che il mezzo su rotaia venga portato anche fuori dal capoluogo.
Il tema, già dibattuto all’epoca della costruzione della prima tratta Pontevigodarzere-Guizza, è stato al centro ieri mattina a Palazzo Moroni di una lunga riunione della Comepa, la conferenza metropolitana di Padova. A presiederla, c’era il sindaco della città Sergio Giordani. E, allo stesso tavolo, sedevano gli amministratori degli altri 18 Municipi. Ovvero Abano, Albignasego, Cadoneghe, Casalserugo, Legnaro, Limena, Maserà, Mestrino, Montegrotto, Noventa, Ponte San Nicolò, Rubano, Saonara, Selvazzano, Vigodarzere, Vigonza, Villafranca e Vigonovo (nonostante quest’ultimo sia in provincia di Venezia).
Ma quali sono i Comuni che desiderano che il tram arrivi pure fino ai loro territori? In testa, e non da ieri, ci sono Vigodarzere, Cadoneghe, Albignasego e Maserà. Cioè i quattro che si trovano lungo la direttrice della linea in funzione dal 2007, quella che va da Pontevigodarzere alla Guizza, e che appunto gradirebbero il prolungamento delle rotaie di qualche chilometro sia a Nord che a Sud. Poi ci sono Ponte San Nicolò e Legnaro, interessati dall’ormai prossima realizzazione della tratta Stazione-Pontevigodarzere (già finanziata dallo Stato con 56 milioni di euro) e dalla possibilità di portare il tram almeno fino al polo universitario di Agripolis. E infine ci sono Rubano e Saonara: il primo allettato dal percorso della terza linea Chiesanuova-Ponte di Brenta (per cui Palazzo Moroni ha chiesto al ministero delle di una quarta tratta (ancora tutta da disegnare) che colleghi la città con la zona industriale, muovendosi lungo corso Stati Uniti e la Strada dei Vivai.
«E’ vero – conferma il sindaco Giordani – C’è un grande interesse per il tram da parte di molti Comuni della cintura urbana. E, in fin dei conti, è naturale che sia così. Perché stiamo parlando di un mezzo efficiente, moderno e pulito tramite il quale sarebbe davvero possibile congiungere l’intero territorio della cosiddetta Grande Padova. Detto questo però – osserva il primo cittadino – i 56 milioni di euro che abbiamo ottenuto dal governo ci basteranno a malapena per costruire la linea Stazione-Voltabarozzo». Alla fine, insomma, è sempre una questione di soldi. A tal punto che a brevissimo, con l’obiettivo d’incamerare le (tante) risorse necessarie, verranno sollecitati tutti i 18 neoparlamentari eletti di città e provincia.