Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
La lavanderia prende in giro i clienti sul web
Foto e commenti sarcastici su errori e stranezze. La titolare: «Giusto così»
Il cliente ha sempre ragione, si diceva una volta. Con l’avvento dei social, però, sembra proprio che qualcosa sia cambiato. E l’ultima dimostrazione arriva dalla pagina Facebook della lavanderia «Lavami» di via Marsala, dove campeggiano le immagini dei clienti pizzicati in atteggiamenti controversi dalle telecamere di sicurezza. «In questa pagina prossimamente seguirà il diario dei fenomeni della lavanderia», annunciano i gestori della bacheca a inizio febbraio. E poco dopo ecco la foto di un cliente che si toglie i pantaloni davanti alla lavatrice, a pochi passi da una donna che si volta e sembra incredula. «Avrà avuto solo quelli, non poteva fare altrimenti», si legge tra i commenti.
Prima e dopo, altre foto e altre didascalie sarcastiche: un uomo che prova a infilare una trapunta nel cestello («È difficile leggere? Non viene da chiedersi: potrà mai lavarsi?»), altri due uomini che spingono un lenzuolo nell’oblò («L’importante è che entri in lavatrice, se si lava o meno cosa importa?») e un ragazzo che alza il cellulare davanti alla lavatrice («Foto o selfie?»), ma anche il messaggio di un cliente che denuncia un presunto malfunzionamento («Svegliatevi e leggete, fenomeni!»).
Qua e là ci sono anche clienti felici e sorridenti, ma la galleria fotografica somiglia più a una gogna che a una strategia di marketing. «Non mi interessa cosa pensa la gente, non nascondo la testa sotto la sabbia e non mi vergogno - dice Miranda Voltan, la titolare -. I volti non si vedono, quindi non ci sono problemi di privacy. Sabato sera qualcuno ha distrutto una fotocellula, pubblico queste foto per sfogarmi e per esprimere il mio disprezzo verso chi fa l’idiota. Non voglio spaventare nessuno, ma non accetto i danni creati da gentaglia come questa». I gestori della lavanderia comunque hanno annunciato che rimuoveranno le foto delle telecamere e che segnaleranno i danni alle forze dell’ordine.