Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Botte e paura in centro, movida rovinata dai bulli
In cinque pestano un buttafuori di Zanellato. Uno dei titolari: «Non deve accadere»
Ha riaperto ieri pomeriggio il Bar Zanellato di via dei Fabbri dopo la rissa che ha coinvolto un addetto alla sicurezza, malmenato da cinque persone. Sabato verso mezzanotte, tre volanti della polizia e una camionetta dell’esercito si sono fiondate in piazza delle Erbe, dopo che un 18enne italiano e un coetaneo moldavo avevano allertato il 113. I ragazzi erano appena stati spintonati senza apparente motivo in piazza Duomo, tanto che le pattuglie si erano già portate in zona. Entrambi erano stati presi di mira da un gruppo di cinque giovani tra i 23 e i 17 anni, uno ecuadoregno e quattro italiani di origini marocchine e colombiane.
I bulli, dopo aver seminato zizzania al Duomo, si sono spostati, birra in mano, fuori da Zanellato. Il locale era strapieno, così come la via adiacente dove centinaia di giovani stavano trascorrendo il sabato sera. Quando un 27enne addetto alla sicurezza ha provato ad allontanare la gang, che stava fumando uno spinello, l’ecuadoregno ha tirato un pugno al buttafuori che ha riportato la frattura del setto nasale. Gli agenti dopo un inseguimento tra le vie sono riusciti a bloccare il gruppo e a denunciare tutti per lesioni personali in concorso.
«E’ stato un brutto momentospiega Fabio Fioravanti uno dei titolari di Zanellato, ancora scosso da quanto accadutoil nostro addetto alla sicurezza stava facendo il suo lavoro, ha cercato di allontanare questi ragazzi che stavano fumando probabilmente marijuana e per tutta risposta gli si sono scagliati addosso in cinque. Quattro lo tenevano fermo, uno l’ha colpito e ora ha una prognosi di 15 giorni. Queste cose non devono succedere. Con la patente a punti dobbiamo garantire noi la sicurezza fuori dal locale dopo le 22 e siamo obbligati a mandare via chi si porta le birre da casa. E’ un episodio isolato: il mercoledì, il venerdì e il sabato ci sono tanti giovani e tra questi purtroppo anche dei malintenzionati».