Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
La lotta alla Ztl riunisce i negozianti «Basta con provvedimenti assurdi»
Pace storica tra il giordaniano Bertin e il bitonciano Pellizzari contro Lorenzoni
PADOVA C’è già chi l’ha definito il «miracolo» della Ztl. Anzi, del vicesindaco Arturo Lorenzoni. La proposta lanciata venerdì scorso dal professore di Coalizione Civica, cioé di tenere accesi tutti i varchi elettronici del centro storico 24 ore su 24 (nonché di attivarne due nuovi, uno tra corso Milano e via Dante in direzione ponte Molino e l’altro sempre tra corso Milano e via dei Livello sul retro del teatro Verdi), ha infatti rimesso d’accordo, dopo un decennio di battaglie su fronti opposti, il presidente dell’Ascom Patrizio Bertin e quello dell’Acc Massimiliano Pellizzari. Il «miracolo» è avvenuto ieri all’ora di pranzo quando, nella sede dell’Ascom di via Zabarella, decine di commercianti che lavorano nel cuore di Padova si sono ritrovati per sfogare la loro rabbia in merito a un provvedimento che, se verrà attuato, «non potrà che condannare a morte la maggior parte dei nostri negozi».
A un certo punto, subito dopo che Bertin aveva concluso il suo intervento («Siamo stufi di amministratori pubblici che, se la mattina scendono dal letto col piede sbagliato, decidono di allargare la Ztl, chiudere una strada e rendere a senso unico un’altra»), Pellizzari ha preso la parola: «Caro Patrizio, oggi più che mai, l’unione fa la forza. E quindi, impegnandoci a mettere da parte le divisioni del passato, dobbiamo combattere fianco a fianco questa battaglia – ha scandito il leader dell’Acc, fedelissimo dell’ex sindaco Massimo Bitonci – e dimostrare che i commercianti remano tutti nella stessa direzione. Qui non c’entra la politica. E non c’entrano nemmeno le nostre beghe interne. C’entra invece la sopravvivenza di centinaia di negozi, messa a rischio dalle misure che Lorenzoni ha in mente». E così, prima della foto della pace (in alto a sinistra), Bertin ha risposto: «Bravo Massimiliano. In Comune sanno bene che, se non correggeranno il tiro di questo provvedimento assurdo, ci troveranno presto a protestare sotto le finestre di Palazzo Moroni». Tra gli applausi, è poi intervenuto il vicepresidente dell’Ascom Franco Pasqualetti: «Anziché inventarsi l’ampliamento della Ztl, in Municipio dovrebbero darsi da fare per costruire un parcheggio all’ex caserma Prandina di corso Milano. Lo chiediamo invano da più di dieci anni. Però, per cedere la Piave all’Università, sono bastati tre mesi». Più di qualcuno ha ricordato che Sergio Giordani «è un commerciante nonché socio Ascom» e che l’associazione presieduta da Bertin, nove mesi fa, «ha fatto i caroselli per la sua elezione a sindaco». «Non abbiate paura – ha sottolineato lo stesso Bertin (che poi nel pomeriggio ha incontrato proprio Giordani in Comune) – non faremo sconti a nessuno». Una linea condivisa così da Andrea Zanella di Borgo Altinate: «Dobbiamo farci sentire non solo a parole, ma anche nei fatti. Ad esempio, siamo pronti a tenere chiusi tutti i nostri negozi un sabato intero in segno di protesta?». Chissà. L’unica certezza è che, d’ora in avanti, i commercianti marceranno uniti: «Avremmo dovuto cominciare vent’anni fa – ha allargato le braccia Paolo Martin, presidente del Sotto Salone – Però, meglio tardi che mai». In sala, c’era pure Federica Luni dell’Appe: «Avanti così, compatti. Tanto Lorenzoni già mi ha preso di mira perché l’ho criticato sulle inutili domeniche ecologiche».
La rivolta, insomma, sembra solo all’inizio.