Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Fiera, ora i soci pubblici alzano la voce «Problemi tra privati, interverremo»
Giordani, Zilio e Soranzo richiamano Geo e GlEvents: «Rispettate gli accordi»
«Scegliamo la strada della responsabilità e della ricerca delle soluzioni in un’ottica di continuità e rilancio di quello che ribadiamo essere un asset strategico del nostro territorio». Mancavano una decina di minuti alle sei, ieri pomeriggio, quando il sindaco Sergio Giordani, il presidente della Camera di Commercio Fernando Zilio e quello della Provincia Enoch Soranzo, al termine di una riunione fiume a Palazzo Moroni, hanno diffuso una nota congiunta per provare a fare un po’ di chiarezza sulla «situazione difficile» in cui versa la Fiera.
I tre amministratori, proprietari dei padiglioni di via Tommaseo e titolari del 20% della società che gestisce il quartiere espositivo (l’80% è ancora nelle mani dei francesi di Gl Events, che da settembre 2016 hanno «subappaltato» l’organizzazione degli eventi alla Geo Spa di Andrea Olivi e dei fratelli Roberta e Luca Griggio), hanno spiegato che «non possiamo occuparci delle polemiche», ribadendo però di essere «concentrati da tempo e senza inutili clamori a produrre tutti gli sforzi per aiutare un processo di consolidamento e sviluppo delle attività fieristiche, naturalmente nei limiti delle nostre prerogative di enti pubblici». Tradotto: le bagarre in atto, che stanno davvero mettendo a rischio la tenuta della compagine gestionale (e quindi l’essenza stessa della Fiera, al di là di chi siano i proprietari degli immobili), riguardano due soggetti privati.
Da una parte, il gruppo transalpino con sede a Lille, sbarcato all’ombra del Santo nel 2006 e tuttora legato da un contratto che scade nel 2036. Dall’altra, invece, gli imprenditori padovani Olivi e Griggio, che imputano a Gl Events il mancato rispetto dell’accordo di collaborazione siglato un anno e mezzo fa (e a Comune, Camera di Commercio e Provincia uno scarso sostegno). E dunque, fanno capire Giordani, Zilio e Soranzo, se la vedano tra loro. «Prendendo atto di una situazione difficile dei soci privati – prosegue comunque la nota – abbiamo condiviso la necessità di operare in tutto quello che è nelle nostre possibilità per non disperdere e anzi valorizzare questo patrimonio di relazioni economiche e sociali, con una particolare attenzione all’aspetto occupazionale. Siamo decisi a profondere il massimo sforzo congiunto per giungere alla miglior soluzione possibile – assicurano il sindaco e i due presidenti – in qualsiasi contesto verrà a prodursi».
Un «contesto», par di comprendere, che potrebbe presto andare oltre i rapporti istituzionali tra soci pubblici e privati, varcando cioè le porte del tribunale. Tanto nella sezione civile quanto in quella fallimentare. Insomma, al netto di politichese e tecnicismi, Comune, Camera di Commercio e Provincia sembrano seriamente intenzionati ad andare fino in fondo, chiedendo conto ai gestori (una volta per tutte) degli affitti dei padiglioni non pagati e delle opere di manutenzione non eseguite.
C’è però una domanda alla quale nessuno ha ancora risposto: cos’è cambiato rispetto a un mese e mezzo fa quando gli stessi Giordani, Zilio e Soranzo avevano fatto intendere che i francesi, dopo aver saldato tutti i contenziosi, se ne sarebbero tornati a casa e che la Fiera, con il supporto operativo di Geo, sarebbe tornata interamente in mani pubbliche?