Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Cinergia, restano a casa in venti «Via il sequestro per riaprire»
E, intanto, alla Cna si annuncia uno sciopero contro i 17 licenziamenti
Giornata nera per tanti lavoratori rodigini. È una vera e propria pioggia di licenziamenti quella che sta colpendo il capoluogo polesano, mettendo a rischio il futuro di circa una trentina di famiglie.
A partire dalla giornata di oggi sono ufficialmente disoccupati i 20 dipendenti del Cinergia. Come noto, il multisala nella zona commerciale della Fattoria è stato pesantemente danneggiato da un incendio divampato nella notte dell’8 dicembre scorso. Da allora l’edificio è chiuso e posto sotto sequestro dalla magistratura. Ciononostante i titolari del Cinergia, Tiziano Solmi e Alessandro Tizian, hanno continuato a pagare regolarmente lo stipendio ai dipendenti. O almeno lo hanno fatto fino a ieri, quando è scaduto il contratto che legava il Cinergia, il gestore del cinema, con la ditta Sagittario, proprietaria della struttura.
«Vogliamo far sentire la nostra voce - afferma Fabio Paparella, ex dipendente, in rappresentanza dei suoi colleghi -. Dal 2006 abbiamo fatto funzionare il cinema benissimo, fino a posizionarlo fra i multisala da 8 schermi più performanti d’Italia». Ciò che più amareggia i lavoratori è che i licenziamenti a loro avviso si sarebbero potuti evitare.
Alla scadenza del contratto tra Sagittario e Cinergia, infatti, questi dovevano essere assorbiti da un nuovo gestore. Voci volevano che fosse Uci il soggetto interessato, già nel settore con 350 sale cinematografiche.
Dopo il rogo Assemblea dei dipendenti Cinergia
Ma con lo stabile ancora sottoposto a sequestro la possibilità pare, almeno per il momento, sfumata.
«Non capiamo perché non vengano dissequestrati i locali - spiega Paparella -. Non ci sono stati né morti né feriti ed i danni sono solamente strutturali».
Parallelamente continua anche la vicenda del licenziamento di 18 dei 67 dipendenti della Cna di Rovigo. A seguito dell’assemblea dei lavoratori tenutasi mercoledì 21, Cgil e Cisl annunciano ufficialmente uno sciopero di 4 ore per il 28 marzo.
«Dopo un’ampia discussione abbiamo ritenuto che la posizione tenuta da Cna fosse inaccettabile - spiegano -. Non abbiamo nessun problema a contestare anche il totale silenzio e latitanza della Cna regionale e nazionale, sicuramente a conoscenza di tutta la vicenda e che non hanno finora mosso un dito».
I licenziamenti, ha spiegato Cna nei giorni precedenti, sono dovuti alla grave crisi che l’associazione sta attraversando. «Oggi stesso partirà anche la richiesta dell’apertura di un tavolo presso l’unità di crisi in Regione Veneto - continuano i sindacati - e non escludiamo un’eventuale convocazione anche nella sede della prefettura. Riteniamo che sia importante tentare qualsiasi strada e qualsiasi strumento utile alla salvaguardia dei 18 lavoratori e delle loro famiglie».